Milano
Touil il 'terrorista', no all'estradizione: presto libero
E' in dirittura d'arrivo l'indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dal pm Enrico Pavone in cui Abdel Majid Touil e' accusato di terrorismo internazionale. Il 7 ottobre scorso, il giovane marocchino, detenuto nel carcere di Opera su richiesta delle autorita' tunisine che lo ritengono coinvolto nella strage del Museo Bardo, e' stato interrogato dai pm. Se i giudici della Corte d'Appello dovessero decidere di non estradarlo, come appare certo, perche' in Tunisia c'e' la pena di morte, Touil tornerebbe libero nelle prossime ore. A quel punto, la Procura potrebbe decidere di prendere un provvedimento cautelare qualora ritenesse che ci siano a suo carico la presenza di gravi indizi, in particolare legami con gli esecutori dell'attentato al Museo Bardo nel quale persero la vita 24 persone. Quanto al procedimento di estradizione, il legale di Touil, Silvia Fiorentino, ha spiegato di avere depositato un'"ampia memoria in cui sottolinea non solo la causa ostativa della pena di morte rispetto all'estradizione, ma anche il pericolo che venga sottoposto a trattamenti inumani e a un trattamento non equo". "Il quadro giudiziario tunisino - ha aggiunto il legale - e' assolutamente carente. Gli viene contestato di essere stato presente all'attentato ma dai nostri riscontri emerge che si trovava in Italia". Touil era arrivato nel nostra Paese, a Porto Empedocle, nel febbraio 2015, a bordo di un barcone. Si era trasferito poi con la famiglia a Gaggiano, dove era iscritto anche a una scuola di italiano. L'indagine milanese non ha fatto emergere nessun suo contatto con ambienti integralisti italiani. Durante l'interrogatorio Touil ha detto agli inquirenti che il telefono e la scheda sim, pista che porta all'attentato, gli sarebbero stati requisiti dagli scafisti.
"Sono innocente - ha detto il giovane ai giudici - sono estraneo ai fatti, io queste cose non le ho mai fatte, non so chi le ha fatte e confido di non essere estradato". La Procura generale nelle settimane scorse aveva depositato la requisitoria, chiedendo alla Corte d'appello di non estradare Touil perche' nel Paese nordafricano il reato di strage viene punito con la pena di morte. Touil e' indagato anche in Italia dalla Procura di Milano per terrorismo internazionale.
Abdel Majid Touil "ha paura di essere mandato in Tunisia. In questi ultimi giorni, e' in uno stato di grande agitazione e confusione". A riferirlo e' il suo legale, Silvia Fiorentino, dopo l'udienza al termine della quale i giudici della quinta Corte d'appello di Milano si sono riservati di decidere sulla richiesta di estradizione verso il paese nordafricano. "In carcere - ha aggiunto il difensore - viene seguito anche da uno psicologo e riceve le visite della madre una volta alla settimana. E' un'esperienza molto dura per lui perche', pur non essendo in isolamento, di fatto non parla con nessuno considerando anche i suoi limiti linguistici. Sono comunque grata al personale di Opera che gli ha dimostrato molta attenzione in questi mesi. Oggi, prima di entrare in aula, ha parlato brevemente con me e l'interprete esprimendo il suo timore per la possibile estradizione. Ha comunque molta fiducia nella giustizia italiana".