Milano

Traffico di droga, le prime ammissioni del capo ultra Lucci. Nelle chat era "belvaitalia"

Luca Lucci nuovamente arrestato: l'accusa è di aver guidato un gruppo di narcotrafficanti. Nelle chat era chiamato "belvaitalia"

di redazione

Traffico di droga, le prime ammissioni del capo ultra Lucci

Luca Lucci, interrogato in carcere mercoledì 18 dicembre dal gip di Milano Fabrizio Filice, ha fatto le prime ammissioni. Il capo ultra milanista si trova in carcere con  l'accusa di essere stato al vertice di un gruppo di narcotrafficanti tra il giugno del 2020 e il marzo del 2021. Dopo essere stato arrestato a fine settembre scorso nell'inchiesta "doppia curva" sugli ultrà delle curve di San Siro, a Lucci sono state notificate altre tre ordinanze nel giro di poco più di due mesi, tra cui un'altra per spaccio di droga e una come mandante del tentato omicidio dell'ultrà milanista Enzo Anghinelli nel 2019.
 

L'importazione di cocaina, marijuana e hashish anche con elicotteri

Come ricostruisce Lucci, finora Lucci si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere e, invece, sulla quarta ordinanza, da quanto si è saputo, sono arrivate le prime ammissioni. Con il resto dell'organizzazione, Lucci avrebbe importato hashish, cocaina e marijuana in Italia dalla Spagna e dal Marocco, servendosi anche di elicotteri, autotrasportatori e di depositi all'estero. Nelle chat su piattaforme criptate Lucci era noto come "belvaitalia".







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