Milano
Tragedia nel carcere di San Vittore: detenuto 18enne muore carbonizzato nella sua cella
Il compagno di cella del detenuto di 18 anni morto carbonizzato nel carcere di San Vittore è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo
Tragedia nel carcere di San Vittore: detenuto 18enne muore carbonizzato nella sua cella
Tragedia a San Vittore: nel carcere milanese un detenuto di 18 anni, Joussef Baron, è morto carbonizzato, nella notte, per un incendio divampato nella cella nel quale era insieme con un altro detenuto. Lo rende noto la Uilpa, sindacato di polizia penitenziaria. "Un detenuto di origini egiziane verso la mezzanotte è rimasto carbonizzato nella sua cella della Casa Circondariale di Milano San Vittore, che condivideva con un altro detenuto - afferma Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. Il giovane detenuto morto carbonizzato a San Vittore non si sarebbe suicidato.
Rogo legato a una forma di protesta: l'ipotesi
Il compagno di cella del detenuto di 18 anni morto carbonizzato la notte scorsa nel carcere di San Vittore è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Un'ipotesi tecnica necessaria per procedere con tutti gli accertamenti del caso, tra cui anche l'autopsia sul corpo del giovane. Non si esclude che il rogo appiccato al materasso potesse essere una forma di protesta compiuta da entrambi e finita in tragedia. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, l'incendio sarebbe stato provocato dalla combustione di un materasso che era stato portato in bagno. Una volta esploso il rogo, ad attirare l'attenzione degli agenti sono state le grida del compagno di cella, rimasto completamente illeso. Il detenuto sarà sentito in queste ore da investigatori e inquirenti per fornire la propria versione dei fatti.
San Vittore, gli avvocati di Milano: "Mondo inimmaginabile e lontano dai cittadini"
San Vittore "e' un mondo inimmaginabile e lontano dai cittadini" di cui "le istituzioni si devono fare carico unite". Lo dice il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano Antonino La Lumia commentando la morte del giovane detenuto a San Vittore. "In questo carcere - afferma - si registra un sovraffollamento di oltre il 247%, le condizioni detentive e di chi lavora all'interno dell'istituto sono drammatiche. La realta' del carcere non ha bisogno di strumentalizzazioni o rappresentazioni di propaganda. E' fondamentale mettere in campo un lavoro istituzionale unitario, che vada oltre le appartenenze politiche. Secondo La Lumia, "il punto e' affrontare le reali necessita' di un mondo complesso. Occorrono interventi del governo decisi e urgenti anche dal punto di vista dell'aumento del numero di personale specializzato in grado di affrontare gli aspetti psichiatrici e che si affianchi alla polizia penitenziaria".
San Vittore, popolazione carceraria con sempre più persone affetti da disagi psichici
"Negli anni la popolazione carceraria e' notevolmente mutata - commenta Beatrice Saldarini coordinatrice della Commissione Carcere dell'Ordine degli Avvocati di Milano - oggi i detenuti per reati comuni sono persone che sono ai margini della societa', affetti da gravi disagi psichici e tossicodipendenti. In una realta' come la casa circondariale di San Vittore le emergenze non riguardano solo il sovraffollamento, bensi' la drammatica composizione della popolazione carceraria a cui il personale deve fare fronte senza disporre dei mezzi adeguati. Quando si parla di carcere e' necessario approfondire il tema, considerandone le differenti realta' che lo compongono".