Milano
Trapianti cuore: Ospedale Niguarda primo in Italia per volume di attività
Indagine sui trapianti negli ospedali: il Niguarda di Milano è primo in Italia per volume di trapianti di cuore
Trapianti cuore: Ospedale Niguarda primo in Italia per volume di attività
In occasione della Giornata Nazionale Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti, in programma domenica 14 aprile, www.doveecomemicuro.it In cima, per volume di trapianti di rene e pancreas, si posiziona l'Azienda Ospedaliera di Padova. Il Presidio Ospedaliero Molinette - A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano risultano primi rispettivamente per il trapianto di polmone e quello di cuore. L’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - stabilimento di Cisanello - di Pisa è al primo posto per il trapianto di fegato. Tra i centri che eseguono un alto numero di trapianti ci sono, inoltre, l’Ospedale Borgo Trento - Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Riguardo ai trapianti pediatrici, nel 2018 in Italia ne sono stati eseguiti 136 (63 di fegato, 51 di rene, 19 di cuore e 9 di polmone). Il programma dedicato viene coordinato a livello nazionale dal Centro Nazionale Trapianti operativo mentre gli ospedali italiani in cui vengono attualmente effettuate questo tipo di operazioni sono 12. I primi per volume di attività sono: l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma (37), l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (33), l'Azienda Ospedaliera di Padova (21), l'Ospedale San Martino di Genova (13) e l’Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli di Milano (8). “Il numero d'interventi annuali eseguiti da una struttura è un fattore importante da considerare, perché indicativo dell'esperienza maturata dal centro”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del portale www.doveecomemicuro.it Una buona notizia, per quanti sono in lista di attesa, è la riduzione per la terza volta consecutiva dei pazienti che aspettano un organo: al 31 dicembre del 2018, il totale dei registrati ammontava a 8.713 contro gli 8.743 di un anno prima. In futuro, questo numero potrebbe ulteriormente calare grazie ai trapianti a cuore fermo, che nel 2018 hanno registrato un aumento del 46,9%. “La donazione a cuore fermo (DCD) è certamente una delle prospettive di crescita della rete trapiantologica. Il numero di potenziali donatori accertabili con questa tecnica, infatti, è molto elevato, e se anche solo una quota venisse segnalata, ciò si tradurrebbe in un consistente aumento degli organi trapiantabili, come dimostrato dalle esperienze fatte in Francia, Spagna e Regno Unito”, spiega Massimo Cardillo. “A rendere possibili i trapianti e a permettere di salvare migliaia di vite ogni anno, però, sono i donatori”, dice Massimo Cardillo che spiega come dichiarare la propria volontà sia una scelta di responsabilità. Gli italiani che hanno scelto di farlo sono moltissimi: nel marzo 2019, infatti, è stato tagliato il traguardo di 5 milioni di dichiarazioni di volontà registrate. “Il nostro è un sistema trasparente ed efficace, di cui ci si può fidare”, rassicura il Direttore del CNT. È il messaggio che si vuole comunicare agli italiani con la campagna “Diamo il meglio di noi”, a partire dalla prossima Giornata Nazionale Donazione di Organi e Tessuti, promossa dal Ministero della Salute insieme alle Associazioni di settore e al Centro Nazionale Trapianti.