Milano

Trasporti, al via tariffa integrata. Polemica sui social tra Terzi e Bussolati

Assessore Terzi ribatte a Bussolati sull'adeguamento tariffario: "Conseguenza della scelta del Comune di aumentare il costo dei biglietti ATM"

Trasporti, al via tariffa integrata. Polemica sui social tra Terzi e Bussolati

"Con l'integrazione tariffaria si potrà viaggiare indistintamente su treni, bus, tram e metro in tutta l'area metropolitana di Milano e in quella brianzola. L'adeguamento tariffario migliorerà la qualità dei servizi. Una decisione 'obbligatoria' alla luce della politica messa in atto dal Comune di Milano. L'integrazione mira a ottimizzare e rendere più ampia l'offerta per chi quotidianamente usa il trasporto pubblico. L'azione, che riguarda principalmente la città metropolitana di Milano, oltre che Monza e Brianza, è in linea con quanto accade nelle città più importanti d'Europa". L'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, spiega così il senso della delibera approvata oggi dalla Giunta regionale. Sulla sua pagina Facebook, poi, l'assessore replica così alle dichiarazioni del consigliere regionale Pietro Bussolati che ieri aveva scritto sulla sua pagina Facebook "Voci dicono che in Regione Lombardia sono intenzionati a varare aumenti per i clienti ferroviari del 40/50%. La decisione verrebbe presa domani mattina in giunta. Come funziona? La legge regionale prevede la possibilità di tenere vivi i titoli ferroviari solo ferro per 5 anni. Facoltà che unilateralmente Regione decide di cancellare senza motivo abolendo i biglietti solo ferro. Così il biglietto integrato per cui abbiamo lottato invece che una opportunità diventa un obbligo.È sempre più evidente che Terzi e Fontana odiano i pendolari, gli complicano la vita, offrono un servizio scandaloso senza cambiamenti e ora gli alzano pure le tariffe.Sembra un incubo senza fine, eppure no, è solo Regione Lombardia."

."Aumentando a due euro la tariffa urbana di Milano - ha spiegato l'assessore Terzi - è inevitabile che le tariffe delle corone più esterne subiscano dei ritocchi. La responsabilità originaria va dunque ricercata nella scelta del Comune di Milano che ha aumentato le tariffe Atm; Bussolati perciò si rivolga ai suoi amici di partito. Questa situazione ha impedito che si potesse da subito intervenire per calmierare gli aggiornamenti tariffari, mentre Milano ha previsto agevolazioni limitate esclusivamente al contesto cittadino, senza preoccuparsi delle ricadute negative sui viaggiatori dell'area Milanese e della Brianza monzese".

"Una politica miope - continua l'assessore Terzi - questa, incapace di guardare al di là del proprio ombelico: e questo è grave per una realtà come quella milanese che, a ragion veduta, vanta una dimensione internazionale. Senza la fuga in avanti di Milano, sarebbe stato possibile strutturare un sistema che mantenesse, per un periodo di transizione, anche il titolo di viaggio solo treno: la fretta pretestuosa del Comune di Milano lo ha impedito, dato che ora mancano i tempi tecnici per mettere in atto un'operazione di questo tipo considerando che la tariffazione integrata parziale è partita a metà del mese di luglio". "Più volte - prosegue l'assessore su Facebook illustrando i contenuti della delibera approvata oggi dalla Giunta - ho detto al Comune e all'Agenzia di bacino che occorreva del tempo per rendere maggiormente armonica la misura del biglietto unico, scongiurando storture che avevamo paventato da subito, da quando Milano aveva deciso l'aumento delle tariffe Atm in maniera unilaterale. Regione e Trenord sono al lavoro per definire misure di compensazione a favore dei pendolari, in modo da contenere i disagi: la delibera regionale approvata oggi prevede uno specifico mandato in tal senso. Il Comune di Milano e l'Agenzia Tpl milanese facciano altrettanto, rinuncino a una parte degli introiti milionari derivanti dall'aumento del biglietto a due euro per aiutare i pendolari". "Faccio fatica a comprendere questa inutile polemica del PD. Primo perché destituita di fondamento - conclude - e secondo perché mi chiedo dove fossero i consiglieri regionali in questione quando il Comune di Milano ha aumentato di quasi il 40% i biglietti dell'Atm. Mi pare un pessimo tentativo per sviare l'attenzione rispetto alle reali responsabilità di quelli che, sino ad oggi, sono gli unici aumenti certi e cioè proprio quelli del PD milanese. Il Comune di Milano, ricordo, ha pensato solo a fare cassa sulla pelle degli utenti. Come Regione lo avevamo detto da tempo, lanciando allarmi ignorati da Palazzo Marino e dall'Agenzia Tpl milanese. La fuga in avanti del Comune, che ha forzato i tempi sull'integrazione tariffaria solo per essere legittimato ad aumentare i biglietti di Atm, determinerà necessariamente degli aggiornamenti tariffari per tutti gli utenti dell'area metropolitana e della Brianza monzese. 

La replica di Bussolati non è tardata ad arrivare: "L'assessore Terzi e' produttrice istituzionale di fake news, non ha nemmeno il coraggio di dire apertamente ai cittadini che hanno deciso di aumentare le tariffe ferroviarie, da cui Trenord incassera' molti soldi in piu' per un servizio che rimane scadente. E questo succede dopo che a inizio luglio si erano vantati di aver tenuto bloccate le tariffe". La Regione, sottolinea Bussolati, "aveva, per legge regionale, cinque anni per adeguare le sue tariffe, cioe' poteva tenere in vita fino biglietti e abbonamenti non integrati, solo del treno, fino al 2024. Poteva intervenire con gradualita', con i giusti correttivi, magari dopo aver migliorato un po' il servizio, e invece ha scelto di aumentarli, punendo i pendolari, e di dare la colpa ad altri".








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