I Bafta e le nuove frontiere del Sound Design: parla Victor Hugo Fumagalli
Agli ultimi Bafta, l'equivalente britannico degli Oscar, un premio anche per Victor Hugo Fumagalli, diplomatosi in Sound Design allo Ied Milano
La La Land, Lion, I, Daniel Blake e A Love Story. La notte dei Bafta, l’equivalente britannico dei premi Oscar quest’anno ha premiato anche il giovane sound designer Victor Hugo Fumagalli.
Victor è un compositore e sound designer svizzero, vive e lavora tra Inghilterra e Svizzera. Nel 2012 si è diplomato in Sound Design presso IED – Istituto Europeo di Design di Milano. Oggi, dopo aver vinto importanti premi, partecipa con i suoi lavori ai più importanti festival del mondo tra cui Messico, Australia, Inghilterra, Italia, Polonia, Stati Uniti, Scozia, Spagna, Francia. Lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.
Victor, l’emozione della vittoria ai Bafta è unica e straordinaria. Guardandoti indietro e ricostruendo il tuo percorso fino a lì, tra sfide, sperimentazioni, sacrifici e successi, che consigli vorresti dare a dei giovani che sognano di lavorare come sound designer?
Penso, che il bello delle professioni come la nostra è che non ci sono regole precise o formule. Il grande consiglio che posso dare, visto che l'ho vissuto in prima persona, è quello di mettersi sempre in gioco. Essere aperti a varie collaborazioni e fare esperienza. Tutto per me è iniziato quando mi sono offerto di lavorare come fonico di presa diretta e ho conosciuto persone che mi hanno chiesto di collaborare con loro. E poi bisogna essere pronti a comunicare, confrontarsi, godersi i momenti e trarne il più possibile. Non si diventa sound designer di colpo. Ci vuole tempo ed esperienza.
Che ricordo conservi di IED Milano e che valore ha avuto il metodo formativo di questa Scuola nella definizione del tuo percorso professionale?
IED Milano mi ha aperto una finestra su un mondo che nemmeno immaginavo. In tre anni ho imparato ad usare programmi e strumenti che ancora oggi uso. Mi ha permesso di crearmi una base su cui costruire, passo dopo passo, un mio percorso. Credo sia opportuno sottolineare che una scuola, in questo caso IED Milano, offre delle "mini" spinte che servono da miccia per accendere un fuoco interno che deve essere curato e alimentato soprattutto dallo studente. Il consiglio è dedicarsi anche alle altre discipline. IED è come un villaggio di menti creative e non c’è posto migliore per conoscere cosa fa un filmmaker, un fotografo, un illustratore, un media designer.
La virtual reality e la crescente popolarità delle esperienze interattive stanno rivoluzionando il mondo del video design e dell’animation. Queste tendenze influenzano anche il sound design? Cosa cambia? Quali sono i maggiori trend del settore da tenere d’occhio?
La VR sta effettivamente prendendo un posto molto importante nel campo delle esperienze interattive. Sono più a contatto con la VR nei videogames e a questo proposito terrei d'occhio l'evento EGX Rezzed a Brighton che si svolge ogni anno verso fine Marzo. Oppure la compagnia INITION, che cura installazioni VR a livello mondiale. Un altro interessante evento è il DEVELOP:VR che si terrà a Novembre nel centro di Londra. Infine, il sito WITH.IN. Per quanto riguarda il lavoro del sound designer, lavorare per un prodotto VR apre possibilità infinite. Innanzitutto si deve pensare ad un suono a 360° e sentirsi immersi in uno specifico spazio. L'audio è un componente molto importante per creare questa magia. Nella VR bisogna munirsi degli strumenti adatti per affrontare al meglio il progetto e tenere conto degli importanti cambiamenti nel mixaggio, per creare esperienze sia in 2D che in 3D.
Maggiori informazioni: victorhugofumagalli.com