La comunicazione digitale in Italia: i new media come opportunità
Fare rete è da sempre sinonimo di socialità. La comunicazione è scambio e condivisione.
Oggi Internet è un’esperienza di massa, secondo un rapporto dell’Agenzia We Are Social l’utilizzo dei social network da dispositivo mobile riguarda 24 milioni di account. Gli utenti vivono in uno “stato di connessione” come sostiene uno dei principali esperti di digital studies Giovanni Boccia Artieri si parla di “pubblici connessi” che sono contemporaneamente fruitori e produttori di contenuti.
Questo scenario in continua evoluzione propone sfide e opportunità.
Il sociologo Marshall McLuhan sosteneva: “le società sono sempre state modellate più dal tipo dei media con cui gli uomini comunicano che dal contenuto della comunicazione”. In questo senso sono molto significativi i numeri segnalati dal rapporto 2016 “Io sono cultura” di Symbola: ogni minuto, nella rete in Italia vengono condivise 527mila foto condivise su Snapchat, effettuati 700mila login di Facebook, 150milioni di email inviate, 347mila tweet pubblicati.
Il web, la nuova piazza digitale, diviene il luogo in cui avvengono gli scambi e le interazioni ma non solo, oggi è un luogo di lavoro. Le professioni digital sono tra le più richieste. Lo confermano i dati forniti da IED Milano, la percentuale di studenti inseriti in contesti lavorativi diplomati in master in Social Media & Digital Pr e il Corso di Formazione Avanzata Digital Editor sono pari al 100% . Altri dati interessanti sono quelli relativi al master di Brand Management in lingua italiana e inglese con la percentuale di inserimento nel mondo del lavoro di studenti diplomanti pari al 100% e il master in Event Management con il 96%.
Quindi qual è il profilo di chi vuole ricoprire le nuove professioni digitali?
Si tratta di “una persona in grado di sviluppare strategie che portino a produrre conversazioni e impatto entrando in relazione con gli influencer, le comunità e in grado di stabilire partnership editoriali identificando e lanciando iniziative content-driven”. (rapporto Symbola 2016 Io sono cultura)