"Wakening the sleeping beauty": DanceHaus e Ied Milano in scena al Base. FOTO
Atmosfere post-industriali il 25 maggio al Base di Milano per "Wakening the sleeping beauty", progetto artistico site-specific di DanceHaus e IED Milano
Tra le atmosfere post-industriali della nuova factory di produzione culturale BASE Milano, è andato in scena giovedì 25 maggio, “Wakening the sleeping beauty”, un innovativo e importante progetto artistico site-specific firmato da DanceHaus e IED Milano, due eccellenze nazionali affermate nel campo della didattica e del sostegno alla giovane creatività, in collaborazione con DANCEHAUSpiù.
Il progetto, nato da un duraturo sodalizio giunto alla terza collaborazione, ha visto il coinvolgimento, a partire dallo scorso autunno, di oltre 80 giovani studenti, di cui 50 danzatori, 27 scenografi e 4 sound designer delle due scuole milanesi. Leitmotiv e punto di partenza per l’indagine è la biomimesi, (dal greco bios = vita e mimesis = imitazione), ovvero “quella scienza che studia i sistemi biologici naturali emulandone forme, processi, meccanismi d’azione, strategie, per risolvere le sfide di ogni giorno (…)”, come la definisce la biologa statunitense Janine Benyus.
Guidati dai co-ideatori dell’iniziativa, Susanna Beltrami, Direttore di DanceHaus e Alessandro Chiarato, Direttore della Scuola di Design di IED Milano, e da un pool di docenti professionisti, gli studenti, divisi in gruppi di lavoro, hanno prima affrontato un percorso congiunto di formazione e poi messo a punto i loro progetti artistici assumendo la multidisciplinarità come pratica di apprendimento, la contaminazione come principio di creazione, la sostenibilità ambientale come strategia, la bellezza, la condivisione e l’armonia come parole chiave attraverso cui declinare un campo vasto e ancora troppo poco noto come la biomimesi.
Dall’ideazione del concept alla scrittura, dalla sala prove alla comunicazione, gli studenti hanno avuto in questi mesi la straordinaria possibilità di seguire attivamente tutte le fasi della creazione condividendo idee e visioni. Il risultato, presentato in prima assoluta il 25 maggio a Base Milano, è “Wakening the sleeping beauty”, una performance, originale, articolata e complessa, che racconta il percorso dell’uomo, dal tradimento del patto con la natura che lo fa sprofondare, solo e smarrito, in una babele di gesti, parole e suoni convulsi, fino alla creazione di una nuova possibile armonia attraverso l’ibridazione dei corpi e la nascita di un nuovo ritmo, potente, magico, trasformante.
Il set scelto per l’azione è quello di una classe, modello ideale di comunità aperta di apprendimento, qui invece un sistema chiuso, abitato da automi senz’anima e senza pensiero che reiterano gli stessi gesti come in una catena di montaggio, non curanti delle conseguenze delle loro azioni. I loro piedi e i loro banchi affondano infatti su una distesa di rifiuti che viene alimentata incessantemente da uomini-spazzini. È solo il prologo alla deflagrazione di ogni ingranaggio di questa catena che aprirà l’uomo alle proiezioni salvifiche e fuori scala di una natura che scopre magnanima e generosa, maestra e fonte di vita.
In scena vengono concertate, sotto la sapiente regia dei docenti, tutte le partiture create appositamente dagli studenti di DanceHaus e IED Milano: le partiture del gesto, del suono, della parola, della luce, dell’oggetto, dello spazio e dello spettatore. E proprio quest’ultimo, è protagonista di un rito collettivo in cui la danza e il design, il corpo e le installazioni, diventano mezzi di interpretazione e cambiamento della realtà, attraverso cui scuotere la nostra coscienza, la nostra natura, forse addormentata, per riscoprirci parte di un unico grande insieme.
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