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Milano
Trenord, cercasi nuovo ad. E torna l'ipotesi fusione Atm
Andrea Mentasti, Attilio Fontana, Cinzia Farisè

di Fabio Massa

E' uno degli uomini più gettonati della Lega, nell'ultimo periodo. Andrea Mentasti, classe 1960, varesino. Bocconiano, un figlio, dal 2016 è direttore generale dell'Agenzia di controllo sul sistema socio sanitario. E' un manager che Attilio Fontana vuole a tutti i costi in squadra. Ma che non è affatto detto che possa andare sulla poltrona di amministratore delegato di Trenord, dove i rumors lo collocano da tempo. Di certo Fontana vuole un cambio di passo. E di Mentasti si disse che poteva fare il direttore generale sanità. La tesi che circola è che lui però abbia declinato l'offerta: troppo impegno a fronte di priorità personali e familiari differenti. La stessa cosa potrebbe essere ostativa all'offerta di andare a dirigere uno dei centri nevralgici dei servizi offerti da Regione Lombardia. Quindi, su Mentasti c'è grande incertezza. Di certo l'identikit di Fontana è chiaro: manager specchiato (o specchiata), efficiente da un punto di vista gestionale, vicino alla visione di Fontana che prevede un irrigidimento dai rapporti con Ferrovie dello Stato, volti a ottenere più investimenti sulla rete. Di più: il 21 c'è l'assemblea dei soci di FNM che ratificherà le nomine del cda, con la presidenza di Andrea Gibelli. Non è chiaro se sarà il momento per Gibelli di effettuare il cambio di passo e di management.

Di certo, visto anche l'incontro odierno tra Beppe Sala e Attilio Fontana a Palazzo Lombardia, il rapporto tra gli enti deve sfociare in una collaborazione su una serie di temi. Tra questi, anche i trasporti. Anche perché tra le priorità discusse nel primo e anche nel secondo incontro tra Fontana e Sala c'è l'integrazione tra Atm e Trenord. Non si parla più di fusione per scaramanzia, anche se pure dalle parti del Comune sono convinti che qualche logica industriale, da questo punto di vista, esista. Anzi, ben più di qualche. Insomma, torna alle viste l'antico progetto di Raffaele Cattaneo, oggi assessore all'Ambiente e in tempi antichi assessore ai Trasporti, di una super società che mettesse insieme il trasporto cittadino e il trasporto regionale. I tempi saranno maturi? Chissà. Di fatto il progetto è andato già per tre volte in soffitta. Ancora una volta, il dossier sta per essere riaperto, pare.

A chiudere lo scenario sulle partecipate la crisi infinita di Lombardia Informatica. Attilio Fontana ha capito che tutta una serie di riforme passano proprio dall'operatività di Lombardia Informatica. Ad esempio, l'infrastruttura telematica del sistema sanitario. Oppure il nuovo sistema di assegnazione delle case popolari. Tutto bloccato. Addirittura in Regione c'è chi si lamenta perché i sistemi sono scomodi e obsoleti. Insomma, c'è bisogno di un cambio di marcia, e anche se la situazione attuale non è imputabile all'attuale vertice, rappresentato da Giorgio Caielli, il presidente. Di area leghista (è stato il segretario della Lega di Gallarate), potrebbe comunque essere sacrificato per un nuovo corso. Ma alle viste non c'è ancora il sostituto.

fabio.massa@affaritaliani.it

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