Trenord, Regione e Fs verso gestione da "separati in casa"
"La nostra priorità, qui come altrove, è investire in servizi che gestiamo. Semplicemente": le parole dell'amministatore delegato delle Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini costituiscono una risposta a quanto dichiarato ieri dal governatore lombardo Attilio Fontana e preludono all'incontro tra i due che si svolgerà lunedì. Summit che appare quanto mai decisivo per la definizione dei nuovi equilibri e del nuovo assetto di Trenord, che attualmente è partecipata al 50% da FS tramite Trenitalia e al 50% dalla Regione attraverso FNM. Mazzoncini parrebbe aprire alla controproposta di Fontana, che ha respinto l'originaria richiesta di concessione della maggioranza del controllo di Trenord a FS a fronte dell'impegno ad investire su 160 nuovi treni. L'ipotesi che appare ora più probabile è invece quella di una sorta di regime da "separati in casa", preludio forse a una riorganizzazione più profonda.
Vicenda osservata con perplessità dalle opposizioni regionali. Pietro Bussolati, del PD, parla di "trattativa priva della minima trasparenza", mentre Nicola Di Marco, M5S, denuncia una "confusione gestionale".