Milano

Tribunale di Milano, una targa per ricordare le vittime di Giardiello

"Stiamo verificando cio' di cui c'e' bisogno per garantire piu' sicurezza nei Palazzi di Giustizia, ma il Tribunale di Milano non deve diventare un carcere. Quanto all'ipotesi dei tornelli, non sempre essi possono essere utili per la sicurezza". Cosi' il pg di Milano Roberto Alfonso ha risposto ai cronisti che gli facevano notare come non sia cambiato nulla nei meccanismi di protezione della 'casa della giustizia' milanese dopo l'eccidio commesso da Claudio Giardiello il 9 aprile scorso. Alfonso e' intervenuto alla cerimonia della scopertura della targa in memoria delle "vittime del tragico evento" apposta fuori dall'aula al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Milano dove fu commessa la strage. Ha preso la parola, tra gli altri, anche il presidente del Tribunale Roberto Bichi il quale ha ricordato che quel giorno "venne violata la sacralita' del Palazzo" e ha evocato ciascuna delle tre vittime: "il mite, intelligente ed estremamente corretto" giovane avvocato Lorenzo Claris Appiani; "l'imprenditore strappato alla famiglia Giorgio Erba la cui capacita' imprenditoriale poteva e doveva trovare ancora spazio"; "l'integerrimo giudice" Fernando Ciampi.

“I nomi del magistrato Ferdinando Ciampi, dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani e di Giorgio Erba, cui oggi è stata dedicata un’aula al Palazzo di Giustizia, sono parte della memoria di Milano da quel terribile 9 aprile. L’eco di quegli spari, che hanno colpito la città e l’intero Paese, risuona ancora oggi con un’intensità lacerante”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia in occasione dell’intitolazione di un’aula del Tribunale alla memoria delle vittime della strage del 9 aprile 2015. “Con l’intitolazione di oggi l’omaggio della Magistratura, dell’Avvocatura e di tutti gli operatori del Tribunale si allarga a tutta la città e diventa quello di ogni milanese. Ed è anche un omaggio alla giustizia, nella quale tutti dobbiamo avere fiducia”, ha concluso il Sindaco Pisapia.

Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la targa apposta nel Palazzo di Giustizia in memoria delle 3 vittime cadute sotto i colpi di Claudio Giardiello "e' importante per farci ricordare la necessita' di una prevenzione di questi episodi sempre piu' forte ed efficace". Il primo cittadino e' intervenuto alla cerimonia di scopertura della targa per "portare il commosso abbraccio mio e della citta'" ai familiari delle vittime. In prima fila, erano presenti i genitori e la sorella di Lorenzo Claris Appiani, il giovane avvocato ucciso da Giardiello. Il presidente della Regione Roberto Maroni ha sottolineato l'impegno della Regione e delle altre istituzioni a far si' che "le funzioni della giustizia si svolgano nella massima sicurezza e che il sistema dei valori della democrazia prevalga su ogni forma di violenza". Infine, il presidente dell'Ordine degli Avvocati Remo Danovi ha annunciato l'iniziativa, d'intesa coi familiari della vittima, di una borsa di studio per tenere viva la memoria di Lorenzo Claris Appiani.

"Il mio impegno e  quello di  Regione Lombardia e' fare tutto cio' che serve per evitare che un episodio del genere possa ripetersi in un luogo sacro per l'amministrazione della giustizia e che le attivita', qui, si svolgano in sicurezza". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo alla cerimonia di intitolazione di un'aula del Tribunale di Milano alla memoria del giudice Fernando Ciampi, dell'avvocato Lorenzo Claris Appiani e dell'imprenditore Giorgio Erba uccisi nella sparatoria del 9 aprile 2015 mentre si trovavano nell'edificio. "Mi unisco al cordoglio - ha continuato Maroni - per i familiari delle vittime e ringrazio il presidente del Tribunale e l'Ordine degli avvocati per questa iniziativa che ci riporta a un fatto sconvolgente avvenuto nel luogo in cui si amministra la giustizia. Mantenere vivo ricordo e' dovere nostro e serve per evitare che in futuro si possa ripetere quel gesto di pura follia". Alla cerimonia,  al terzo piano di Palazzo di Giustizia, nella zona adiacente all'aula della II Sezione Penale, oltre al presidente del Tribunale Bichi, al procuratore generale Alfonso e a rappresentanti  dell'intero Distretto  della Corte d'appello e del Consiglio giudiziario sono intervenuti anche il sindaco di Milano e il presidente dell'Ordine degli avvocati. Presenti anche il Prefetto e i massimi vertici delle Forze dell'ordine

Il 9 aprile in un'aula del Palazzo di Giustizia di Milano, Claudio Giardiello uccise per "vendetta, una volgarissima vendetta covata per dieci anni". Ad affermarlo e' stata la madre di una delle vittime, l'avvocato Lorenzo Claris Appiani, a margine dell'intitolazione di un'aula di palazzo Giustizia di Milano. "Mio figlio - ha detto Alberta Brambilla Pisoni - aveva rimesso il mandato per assisterlo nove anni fa". Appiani venne assassinato con un colpo di pistola da Giardiello mentre, come suo ex avvocato, stava leggendo la frase di rito prima di iniziare a testimoniare. La madre di Appiani, anch'ella avvocato, non crede che quello di Giardiello sia stato un raptus ma "sono anche io avvocato - ha detto la donna - e rispetto il lavoro dei colleghi che lo difendono e cercano di fare il loro meglio". Oltre a Claris Appiani, sotto i colpi di Giardiello caddero il magistrato Fernando Ciampi e l'imprenditore Giorgio Erba, che era imputato nel processo.







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