Milano

Truffa sul reddito di cittadinanza, 600 denunciati a Milano

a cura della redazione

Monetizzavano il reddito di cittadinanza percepito indebitamente da persone straniere tenendosi una quota del 15%: tre commercianti nei guai

Reddito di cittadinanza, 600 denunciati a Milano

Consentivano a cittadini stranieri, in prevalenza somali, di monetizzare il reddito di cittadinanza che questi percepivano indebitamente e in cambio consegnavano somme in contanti, trattenendo su ogni transazione eseguita una percentuale variabile dal 10% al 15%. Tre esercenti di Milano sono indagati nell'ambito di un'inchiesta dei carabinieri del gruppo Tutela lavoro su stranieri beneficiari del sussidio senza averne i requisiti e sulla sua illecita monetizzazione tramite commercianti compiacenti.

I tre esercizi commerciali finiti nel mirino degli investigatori

Gia' lo scorso dicembre era finito ai domiciliari, su disposizione del gip, un bengalese, titolare di uno dei tre esercizi nel mirino degli investigatori, un Internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attivita' di prestazione di servizi di pagamento. Gli altri due esercenti sono stati denunciati. Le indagini, avviate dai militari nel febbraio 2021 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito ai carabinieri di individuare numerosi somali che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Da una minuziosa analisi dei flussi finanziari, e' emerso che questi beneficiari effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta del reddito di cittadinanza in tre esercizi commerciali di Milano e in particolare un Internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e un ristorante.

I denunciati: 633 persone straniere di cui il 90% somali

Sono 633, tutte straniere (il 90% somale) le persone che hanno effettuato acquisti col reddito di cittadinanza nei tre esercizi commerciali: 597 di queste, individuate quali indebiti percettori, sono state denunciate a 14 Procure della Repubblica (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova) per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio Rdc e di truffa aggravata. Gli altri 36, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all'Inps per l'indebito utilizzo del beneficio che e' stato immediatamente sospeso. Ammonta a circa 413.000 euro la somma di denaro riciclata dagli esercenti, mentre l'indebita percezione in danno dello Stato da parte degli indagati viene quantificata in 2 milioni 374.000.

Come funzionava la truffa sulla monetizzazione del reddito di cittadinanza

Gli accertamenti sui gestori dei tre esercizi, anche attraverso l'esame di tabulati telefonici e le intercettazioni, hanno rivelato che i tre esercenti avevano consentito - fin dall'ottobre 2020 - di monetizzare il beneficio economico concesso a cittadini straniera, in prevalenza somali privi dei requisiti: questi versavano l'intero credito della carta tramite Pos, con pagamenti senza causa, oppure attraverso pagamenti di utenze intestate agli esercenti. Il negozio di telefonia, che non commercializza beni di prima necessita' per cui possono essere impiegate le somme del reddito di cittadinanza, ha avuto un incremento delle transazioni Pos di 215 mila euro, con un incasso mensile passato da 1.460 a circa 23.450 euro, dunque un incremento del 1.600%.

L'attivita' di vendita al dettaglio di prodotti alimentari, invece, dal 1 gennaio 2021 al 9 giugno 2022 ha dichiarato all'Agenzia delle entrate di aver incassato 4.436,73 euro, pur avendo eseguito transazioni Pos nello stesso periodo per 179.806,74 euro. Il terzo esercizio sotto indagine, il ristorante, dal 28 novembre 2020 al 9 maggio 2021 ha dichiarato all'Agenzia delle entrate di aver incassato 33.424,42 euro, ma ha invece eseguito transazioni Pos nello stesso periodo per 92.832,75 euro.

I carabinieri hanno sequestrato 40mila euro in contanti

Due dei tre titolari delle attivita' commerciali che monetizzavano il sussidio, sono stati denunciati a Milano per riciclaggio continuato e perquisiti: i carabinieri hanno sequestrato 40 mila euro in contanti, considerati il profitto del reato. Anche al terzo esercente, il bengalese titolare dell'attivita' di 'Internet point' e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, e' stata sequestrata la somma illecitamente accumulata. Il commerciante e' stato condannato dal gip a 2 anni e sei mesi e alla confisca di 20.800 euro, pari al profitto ricavato dall'illecito.







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