Milano
Trump taglia la sanità? Bertolaso vuole riportare in Lombardia i cervelli
L'assessore lombardo annuncia una missione in Usa per "riportare a casa" professionisti italiani. Fontana: "Preoccupati dai dazi

Trump taglia la sanità? Bertolaso vuole riportare in Lombardia i cervelli
"Oggi ci siamo impegnati sul ritorno dei cervelli perche' possiamo sfruttare una situazione degli Stati Uniti diversa politicamente rispetto a qualche anno fa e anche a qualche mese fa, perche' sapete che Trump sta tagliando soldi nella sanita', nella ricerca e nell'Universita', e quindi molti italiani che oggi lavorano negli Stati Uniti si trovano in difficolta' e sarebbero anche disposti a tornare a casa se avessero delle offerte di lavoro interessanti". A dirlo e' l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, a margine di un evento a Milano. "Io vado negli Stati Uniti sabato per incontrare molti di questi italiani e vedere se riusciamo a farli rientrare a casa quindi spero di poter lavorare sul ritorno dei cervelli e credo che anche questa possa essere una buona notizia per tutti noi", ha concluso.
Fontana: "Le guerre commerciali sono negative per tutti i Paesi"
"Siamo preoccupati. Queste guerre commerciali incidono negativamente su tutti i paesi che la pongono in essere. Io auspico che ci sia una ripresa dei dialoghi con Trump e che ci sia una proposta di soluzioni alternative rispetto ai Dazi. Senza rischiare di squassare un sistema che funziona". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di un evento a Palazzo Lombardia dopo l'annuncio di Trump di introdurre Dazi al 25% sulle auto importate in Usa dal 2 aprile. "Bene o male i rapporti, anche da un punto di vista commerciale, tra Usa ed Europa fino ad oggi hanno funzionato ed e' giusto che continuino a funzionare", ha aggiunto Fontana.
Sanità, Bertolaso: "Infermieri con stipendi da fame in Italia"
Tornando alle questioni relative alla sanità, Bertolaso ha aggiunto: "Penso di essere oggi una spina nel fianco del Governo, perché non perdo occasione di ricordare che se noi non paghiamo di più gli infermieri non riusciremo a risolvere il problema della sanità in Italia. Gli infermieri sono la colonna portante della sanità pubblica del nostro Paese e ricevono stipendi da fame. Se non li mettiamo nelle condizioni di guadagnare un po' meglio, rispetto a quel poco che ricevono oggi, continueranno ad andarsene via e a evitare la professione di infermieri".
"Sono già stato in America Latina - ha ricordato - e qualche infermiere sudamericano sta arrivando, andrò anche in India per cercare di portare infermieri. Ma queste sono delle soluzioni di seconda linea. E' ovvio che noi dobbiamo investire sui nostri giovani e vorremmo avere infermieri italiani, ma potremo averli solo quando li pagheremo meglio. Noi stiamo portando avanti una serie di incentivi, stiamo cercando di dare alloggi e vitto gratis, ma sono tutti palliativi perché lo stipendio continua a essere poco attrattivo rispetto ai sacrifici che chiediamo". "Per non parlare dei medici - ha aggiunto l'assessore - che lavorano nel pubblico e non si trovano in condizioni ottimali. Anche lì, con un po' di incentivi e un progetto di riorganizzazione della sanità pubblica, stiamo cercando di convincerli a continuare a lavorare con noi".
Payback, Bertolaso: "Ci vogliono togliere altri 130 milioni, assolutamente scorretto"
Con la retroattività del decreto payback "ci vogliono togliere altri 130 milioni di euro in modo assolutamente scorretto e mi pare che fosse giusto che la Regione Lombardia facesse ricorso nei confronti di questa iniquità", ha aggiunto Bertolaso, a sostegno del ricorso contro il governo sul decreto che ridefinisce la redistribuizione dalle aziende alle Regioni del 50% della spesa eccedente in dispositivi medici. "La Regione Lombardia lo ha detto in tutti modi ai colleghi delle altre Regioni e al governo che noi non avremmo accettato una riduzione della quota parte destinata alla Lombardia a partire dall'anno 2025 cioè dall'anno in corso", osserva l'assessore. "Loro vogliono applicare una norma retroattiva, cioè vogliono applicarla dall'anno passato, ma non mi risulta- precisa Bertolaso- che nella Costituzione italiana sia previsto di adottare provvedimenti retroattivi. È una questione di principio che noi abbiamo voluto mettere sul tavolo e che intendiamo rispettare".
Inoltre, l'assessore ricorda come "si dice che la Lombardia ha tanti soldi e quindi la sanità qui funziona perché ci sono un sacco di soldi, ma questa è un'altra leggenda metropolitana completamente sbagliata". Infatti, "guardando ai dati della distribuzione pro capite del fondo sanitario nazionale, Regione per Regione, vedete che a fronte di una quota media di 2.146 euro, la Regione Lombardia ne prende 2.129, quindi ogni lombardo prende 16,99 euro in meno rispetto a quella che è la quota media nazionale"