Milano

Turbigo, il sindaco aumenta la Tari per chi ospita richiedenti asilo

Il sindaco di Turbigo, nel Milanese, Christian Garavaglia: "No agli sprechi miliardari per la gestione incontrollata dei flussi migratori di profughi"

Turbigo, il sindaco aumenta la Tari per chi ospita richiedenti asilo


"Turbigo continua a dire no agli sprechi miliardari per la gestione incontrollata dei flussi migratori di profughi. Ieri sera in consiglio comunale abbiamo approvato un forte aumento della tassa Tari per chi eventualmente avesse intenzione di ospitare profughi a Turbigo. Dalle parole ai fatti! Continuiamo insieme". Con questo messaggio sul proprio profilo facebook Christian Garavaglia, sindaco del Comune di Turbigo, nel Milanese, ha annunciato l'aumento del coefficiente per il calcolo della tassa rifiuti per coloro che hanno siglato un accordo con la prefettura per l'accoglienza dei richiedenti asilo.

"E' una delibera a favore dei cittadini residenti, a prescindere dalla loro origine, non ha nulla a che vedere con la razza, da noi ci sono cittadini stranieri perfettamente integrati - ha spiegato il primo cittadino - Abbiamo criticità sociali di nostri cittadini, a prescindere dalla loro origine, che continuamente dobbiamo risolvere e le risorse andrebbero spese per questo. Ho calcolato che per 5.082 migranti in accoglienza nella Città metropolitana di Milano, vengono spesi circa cento milioni di euro di soldi pubblici, dall'Europa arriva solo una piccola percentuale. E' stata una presa di posizione politica e amministrativa a favore dei residenti e contro questa politica di gestione dei flussi migratori".

Bussolati (Pd): "Provvedimento razzista e inaccettabile"


Il provvedimento sta naturalmente suscitando polemiche. Si è espresso anche Pietro Bussolati, candidato del Pd alle Regionali e già segretario metropolitano del partito:  "Accogli un migrante? A Turbigo, nell'Est Ticino, il sindaco di centrodestra ti aumenta la tassa dei rifiuti. Un provvedimento razzista e inaccettabile, in perfetta linea con le deliranti difese dei "paladini della razza bianca" e con il menefreghismo di Regione Lombardia, che in questi mesi nulla ha fatto per agevolare il prezioso lavoro dei tanti amministratori impegnati sul tema dell'accoglienza".







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