Milano

Uber Pop al capolinea: il Tribunale sospende il servizio

Da oggi il servizio Uber Pop e' sospeso. Dopo che il Tribunale di Milano ha bocciato il reclamo presentato dalla multinazionale per mantenere in vita il servizio che permette a chiunque di fare il tassista senza licenza, per il momento non ci sono altre possibilita' di appello per Uber. Il 25 maggio scorso, infatti, il giudice Claudio Marangoni, aveva accolto il ricorso dei tassisti per 'concorrenza sleale' e disposto con un provvedimento cautelare il blocco della prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale. A Uber venivano concessi 15 giorni di tempo per adeguarsi all'inibitoria, altrimenti sarebbero scattate le penali. Scadute le due settimane, Uber deve 'arrendersi', anche se le rimane la possibilita' di far valere le proprie ragioni in un'udienza di discussione che sara' fissata nelle prossime settimane. Uber "si e' limitata a offrire quale ipotesi transattiva in via interinale di limitare il servizio dei propri driver alle 15 ore settimanali". Lo scrive il presidente della sezione specializzata in materia di impresa di Milano, Marina Tavassi, illustrando le ragioni per le quali ha bocciato il reclamo proposto dalla multinazionale americana contro l'ordinanza con cui era stato sospeso il servizio il 25 maggio scorso. Il giudice, si legge nell'ordinanza depositata oggi, ha provato "un tentativo di bonaria composizione limitatamente all'esecuzione delle misure cautelari disposte con l'ordinanza reclamata, tentativo che non ha sortito l'esito sperato".

ESULTANO I TASSISTI/ "Nuova vittoria dei tassisti milanesi che, sostenuti dalle associazioni di categoria, in primis dall'Unione Artigiani - si legge in una nota dell'Unione - hanno intrapreso una battaglia legale contro il servizio Uber-Pop. Il ricorso urgente presentato dai legali del gruppo Uber volto a far sospendere gli effetti dell'ordinanza del Tribunale di Milano dello scorso 26 maggio, che ha decretato lo stop di Uber-Pop per concorrenza sleale, e' infatti stato respinto stamane".  "Ribadiamo nuovamente - commenta il delegato del settore taxi dell'Unione Artigiani, Pietro Gagliardi -, la nostra piena fiducia nel sistema giudiziario che, anche in questa occasione, non ha potuto che osservare le leggi in vigore. Ora con la medesima fiducia ci apprestiamo a seguire gli sviluppi della vicenda, il cui prossimo appuntamento e' fissato per il 7 luglio, quando verra' discusso il ricorso di Uber nel merito. Anche in questa occasione, comunque, abbiamo dimostrato come l'unione faccia davvero la forza, grazie all'impegno e al sostegno delle associazioni di categoria."

IL GIUDICE: "SOSPENSIONE NON E' GRAVE DANNO"/ La sospensione di UberPop non comporta, come sostenuto dalla multinazionale nel reclamo, un "grave danno" perche' "realizza sul mercato la sostanziale e irreversibile disgregazione della community formatasi nel corso di oltre un anno di servizio, a vantaggio di piattaforme concorrenti e servizi alternativi, quali ad esempio la concorrente LetzGo". Lo sostiene il giudice Marina Tavassi nell'ordinanza con cui respinge il reclamo presentato dalla multinazionale contro l'inibitoria del servizio. "Non risultano allo stato offerti in causa - scrive Tavassi nell'ordinanza odierna - elementi sufficienti per ritenere che LetzGo si proponga nel medesimo ruolo offerto da UberPop. Sembra infatti deporre in senso contrario la presentazione di LetzGo quale carpooling urbano istantaneo (...). L'ordinanza del giudice Marangoni, ricorda Tavassi, "si era gia' fatta carico di distinguere il servizio di UberPop rispetto alle forme di car sharing e di ride sharing operative sul mercato, caratterizzate dal fatto che il driver offre a terzi di condividere il medesimo percorso da lui gia' programmato al fine di dividere le relative spese".







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