Milano

Uccise il marito in auto: la moglie condannata all'ergastolo

a cura della redazione

La donna avrebbe inferto quattordici coltellate al marito, colpendolo due volte alla gola

Uccise il marito in auto: la moglie condannata all'ergastolo

E' stata condannata all'ergastolo Lucia Finetti, finita a processo davanti alla Corte d'assise di Milano per aver ucciso il 12 giugno 2021 il marito Roberto Iannello.

La donna aveva la patente, ma non guidava da anni e avrebbe chiesto a Iannello di aiutarla a riprendere confidenza con il volante

I giudici (presidente Ilio Mannucci Pacini) hanno escluso l'aggravante della premeditazione riconosciuta dalla gip in fase di convalida e cancellata dal Tribunale del Riesame. Stando alle indagini dei Carabinieri, Finetti e Iannello che erano in fase di separazione si sarebbero incontrati in via Amantea per un lezione di guida. La donna infatti aveva la patente, ma non guidava da anni e avrebbe chiesto a Iannello di aiutarla a riprendere confidenza con il volante.

La donna avrebbe inferto quattordici coltellate al marito, colpendolo due volte alla gola

Durante la lezione, che secondo il marito sarebbe stata l'ultima, i due avrebbero avuto una lite furiosa per questioni di soldi. Poi la discussione - in base a quanto ricostruito dai militari dell'Arma - sarebbe degenerata e la donna avrebbe inferto quattordici coltellate al marito, colpendolo due volte alla gola. Finetti era stata poi poco dopo bloccata nelle vicinanze in via Cividale del Friuli, in stato confusionale, con vestiti intrisi di sangue e una profonda ferita alla mano.

Durante il processo era stata disposta una perizia che l'ha trovata capace di intendere e di volere. Lo scorso 8 maggio la pm Francesca Gentilini aveva chiesto la condanna all'ergastolo sostenendo la tesi della premeditazione in quanto Finetti si sarebbe portata da casa il coltello utilizzato poi per aggredire e uccidere il marito. La tesi è stata respinta dalla difesa che invece ha affermato che la lama fosse di Iannello e che Finetti l'avrebbe strappata dalle mani del marito durante una colluttazione e l'avrebbe poi usata per legittima difesa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.







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