Milano

Ucraina: con Concerto per la pace la Scala dona oltre 380mila euro ai profughi

Fra le ospiti speciali della serata, le piccole danzatrici ucraine fuggite dalla guerra con le loro famiglie che l'Accademia della Scala ha accolto

Scala: un Concerto per aiutare i profughi ucraini

Con il Concerto per la pace di questa sera, diretto dal maestro Riccardo Chailly, il Teatro alla Scala destinera' circa 382.000 ai profughi ucraini. I proventi della serata verranno versati a #milanoaiutaucraina e alla Croce Rossa Italiana. Un risultato reso possibile dalla straordinaria affluenza, prossima al tutto esaurito, e della generosita' dei molti che hanno voluto aggiungere una donazione e delle aziende che hanno acquistato biglietti al prezzo speciale di 500 euro. Un successo per i lavoratori della Scala che hanno fortemente voluto l'evento.

In scena lo Stabat Mater di Rossini con il Direttore Musicale sul podio e quattro tra le voci piu' prestigiose in questo repertorio: Rosa Feola, Veronica Simeoni, Juan Diego Florez e Alex Esposito insieme all' Orchestra e al Coro del Teatro diretto da Alberto Malazzi. Tutti hanno rinunciato al loro compenso.

Piccole danzatrici ucraine al Concerto per la pace

In sala, insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, alcune ospiti speciali che saranno accolte nel palco centrale: Polina, Aleksa, Daria, Olha, Katerina, Sofia, Mia. Sono piccole danzatrici ucraine fuggite dalla guerra con le loro famiglie che l'Accademia Teatro alla Scala non solo ha accolto nella propria scuola di ballo, ma alle quali ha dato un sostanziale supporto per l'inserimento nella scuola primaria e per trovare un alloggio, oltre ad occuparsi del loro sostentamento. Si tratta di bambine fra gli 8 e i 14 anni che provengono dalle accademie di danza di Kiev, Karkhiv ed altre, giunte a Milano dopo aver affrontato un viaggio lungo e pericoloso. La prima mail di richiesta di aiuto e' arrivata il 5 marzo e l'Accademia si e' subito mobilitata. Ne sono seguite altre 20 e ancora ne stanno arrivando.

Ucraina, la Scala (e non solo) si mobilita

L'Accademia "si e' adoperata internamente e - spiega il teatro alla Scala - attraverso i propri mecenati, istituendo un conto corrente per aiutare in modo concreto persone giunte a Milano con ben pochi averi. Sono stati trovati gli alloggi, grazie al contributo fondamentale della Comunita' di Sant'Egidio e dell'Associazione di Comunita' Spazio Aperto".

Sono state espletate le varie incombenze burocratiche e le bimbe sono state inserite nelle scuole statali e in scuola di ballo. Sostanziale l'aiuto di una delle docenti della scuola di ballo, di origine russa, che non solo ha svolto l'indispensabile lavoro di interprete che ha permesso la comprensione delle varie esigenze, ma si e' adoperata affinche' si potessero rapidamente predisporre lezioni di lingua italiana per le famiglie. Anche in orchestra siede un'ospite speciale: e' la violinista Kateryna Poteriaieva, fuggita da Leopoli dove suonava nell'orchestra del locale Teatro, e accolta in Italia con la giovane figlia.

Il fondo #milanoaiutaucraina, istituito dalla Fondazione di Comunita' su impulso del Comune di Milano, e' finalizzato al sostegno di progetti di aiuto e accoglienza della popolazione ucraina promossi da organizzazioni pubbliche e del privato sociale presenti nel territorio di riferimento della fondazione. Il fondo potra' inoltre sostenere iniziative di utilita' sociale volte a mitigare le conseguenze sociali della guerra in Ucraina sul territorio milanese.

 

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