Milano
"Un centro chiamato desiderio": Parisi: il Referendum? Nessun effetto concreto
Terza giornata per la prima edizione di “Italia, direzione Nord” al Palazzo delle Stelline di Milano: Stefano, Parisi, Beppe Sala, mobilità, politiche cittadine
Il centro congressi Palazzo Stelline ospita da venerdì 13 a domenica 15 ottobre la tre giorni di convegni e dibattiti politici "Italia Direzione Nord". Affaritaliani.it Milano, tra i promotori dell'evento, trasmette in DIRETTA VIDEO di tutti gli incontri.
Intervista a tutto campo a Stefano Parisi durante il dibattito "Un centro chiamato desiderio"
Il Referendum? Per Parisi, che pure voterà sì, c'è la consapevolezza che "non ha nessun effetto concreto immediato, è una bugia che il 23 ottobre diminuiscono le tasse. Ma c è un tema vero, ovvero un ampio sì sarebbe un forte segnale sul tema dell autonomia perché la struttura del nostro stato e del governo dei territori va ripensato con responsabilità. I sindaci devono essere responsabili delle loro tasse e dei loro servizi, la politica ha bisogno di responsabilità. Le regioni vanno abolite o molto ridotte di numero, così sono un fattore di confusione: servono come ente per la programmazione delle risorse, non per legiferare. E così si riduce anche il debito pubblico. Serve una assemblea costituente per la riforma dello stato, soprattutto riportando forti separazioni tra i tre poteri, i magistrati nn devono fare politica altrimenti il paese nn uscirà mai dalla sua situazione. Bastano 5 anni con le persone giuste e fatti bene per far ripartire il nostro paese, ora siamo in una nuova epoca e la politica va ricostruita. Altrimenti si va in un declino da cui non usciamo più".
"L'Italia fuori dall euro non dura sei mesi, la doppia moneta per cercare l'accordo con Salvini è ridicola" - ha aggiunto Parisi: "Salvini interpreta malessere vero dell'Italia sull'immigrazione. E oggi Minniti dice le stesse cose che diceva Salvini due anni fa. Negare i problemi non serve ma bisogna riuscire a rappresentare chi ha questo malessere interpretandosi come forza di governo, ragionando insieme con il responsabile impegno di chi ha la leadership liberale a colloquiare con le forze piu radicali"
Su Trump criticato per l'accordo con l'Iran Parisi è molto chiaro: "Israele è l'avamposto della nostra civiltà, otto anni di Obama hanno indebolito la nostra capacità di azione nel Mediterraneo, fattore che ha portato a rendere più forte l'isis. Il centrodestra su questo deve dire cosa è e cosa vuole essere. Vogliamo forse assecondare Putin? Certo con Trump ci sono molti problemi di affidabilità ma vogliamo essere filoatlantici e quindi europeisti o sta cambiando qualcosa? Dobbiamo stare a Bruxelles per poter decidere".
"Bisogna saper tenere forti le nostre radici giudaico cristiane - ha concluso Parisi -, annullarle ipocritamente come vuole la sinistra rischia di creare un disorientamento che distruggerebbe la nostra composizione sociale. Questo va fatto non per espellere ma per integrare".
LA DIRETTA VIDEO
L'EVENTO
Da venerdì 13 a domenica 15 ottobre, al Palazzo delle Stelline è in scena la prima edizione di “Italia, direzione Nord”, kermesse organizzata dall’associazione Amici delle Stelline e Osservatorio metropolitano. Gli scenari della politica guardando al 2018, il ruolo di Milano e della Lombardia nel contesto nazionale e macroregionale, le prospettive di sviluppo sullo sfondo dei grandi temi di attualità, dalla ripresa che tarda ad arrivare in Italia ma che a Milano c’è già, alla sicurezza, alla gestione dei flussi migratori, all’eccellenza del sistema delle mono e multiutilities, al tema della casa e dei trasporti: di questo e tanto altro si discute in un calendario fitto di appuntamenti .
Venerdì, dopo i saluti di Piercarla Delpiano, presidente delle Stelline, di Bruno Dapei, direttore dell’Osservatorio Metropolitano, dalle 15.30 si sono accomodati sul palco della Sala Manzoni alla Fondazione Stelline, Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia e Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, a confronto sul tema “Il Nord, la via dell’Italia”. Alle 21 è stata la volta del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.
Sabato 14 al centro del dibattito è stato il sistema economico-imprenditoriale dall’innovazione tecnologica alla mobilità, con i protagonisti del territorio milanese e lombardo. Alle 10.30 la giornata si è aperta con l’evento al quale hanno preso parte Sergio Scalpelli, direttore delle Relazioni Esterne e Istituzionali di Fastweb, A2A, Carlo Cerami (cda Poste), Alessandro Russo presidente (CAP Holding), Salvatore Aranzulla, divulgatore e fondatore di aranzulla.it. Con la collaborazione di Vivaio. Alle 15 dibattito sul tema della giustizia con Clemente Mastella e Antonio Di Pietro. Alle 18 si è parlato del tema della casa: si sono confrontati il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, l'assessore alla Casa del Comune di Milano Gabriele Rabaiotti, i presidenti di Aler e MM Angelo Sala e Davide Corritore.