Milano
Un successo la mostra di Verzoletto al Museo Regina Cassolo di Mede
Grande interesse di pubblico e critica per la mostra dedicata alle opere del Maestro Alberico Verzoletto al Museo Regina Cassolo di Mede
Un successo la mostra di Verzoletto al Museo Regina Cassolo di Mede
Si è conclusa con un significativo successo in termini di pubblico e di interesse critico la mostra dedicata ad Alberico Verzoletto, ospitata dal Museo Regina Cassolo di Mede, Pavia, dal 13 al 28 aprile. Appassionati d’arte, visitatori estemporanei e addetti ai lavori hanno avuto modo di riconoscere appieno nella preziosa cornice del Castello Sangiuliani il valore di un autentico Maestro della pittura italiana degli ultimi cinquanta anni, attraverso un percorso espositivo che ha ripercorso le principali tappe di una carriera a suo modo unica ed esemplare per la coerenza linguistica ed intellettuale dell’artista di Trivero. Dagli esordi negli anni Sessanta alle ultime prove risalenti ai primi anni Duemila – Verzoletto si è spento nel 2010 a 75 anni – la sua pittura appare animata da una forza vivida, profonda e inesorabile. E’ pittura che ha una origine ed un destino. E consapevolezza ed identità. Qualità rare oggi, verrebbe da dire.
Rocce (1987) - Pastelli ad olio
Chia (1987) - Pastelli ad olio
Ma del resto non appare opportuno istituire paragoni: basti osservare le sue opere e ritrovare la gratificazione estetica e sensoriale di un’arte lenta e meditata, la corposità del colore, la gioiosità della luce. Il gusto della composizione, la compenetrazione della natura, il desiderio di comprenderne ed interpretarne le leggi eterne e cicliche. Verzoletto è paesaggista di acume e saggezza: dei luoghi con i quali la sua sensibilità entra in sintonia, ne ricerca quello che i latini definivano il Genio, ovvero l’anima e l’essenza. Che si tratti della dolcezza mite delle valli e dei boschi della Valsessera e del Biellese, ai quali ha dedicato la propria vita, o delle spiagge e delle cale di Sardegna, fiere, selvagge ed inondate d’oro. Pittura non fuori dal tempo, bensì senza tempo perché interroga l’eternità. E dimensioni che travalicano la misura di una singola esistenza.
La barca rossa (1987) - Pastelli ad olio
La casa sola (1992) - Pastelli ad olio
In Verzoletto convivono diverse stagioni di quello che è stato definito post-impressionismo: vi si possono ritrovare eco della liberatoria esuberanza dei fauve, e tramite essa dell’imprescindibile radice cezanniana di certe intuizioni, ma anche, specie in alcune marine a pastello, tentazioni di una suggestiva rielaborazione personale proto-divisionista. Negli anni della maturità, a testimonianza di uno spirito poco incline all’adesione di comodo ad una formula ed anzi a suo modo addirittura avventuroso, l’artista pare invece aver voluto addentrarsi nei confini più inquieti e notturni dell’espressionismo di matrice germanica e nordica, in cui la fisionomia dei luoghi e delle cose appare più stravolta e scossa da febbre interiore. La narrazione di Verzoletto è del resto spesso fiaba, e la fiaba più autentica non sottace la violenza ma anzi la esibisce per esorcizzarla. Lezione impareggiabile rimane quella della Natura stessa, al cui insegnamento l’artista dimostra con le sue opere di voler pienamente aderire.
Montemarcello (1992) - Pastelli ad olio
La piena del Sessera (1988) - Olio su tela
Carattere schivo e orgoglioso, il Maestro di Trivero ha voluto nel corso della sua vita riservare tutte le sue migliori energie al vivo e proficuo dialogo con il proprio mestiere, eleggendosi un posto volutamente defilato dal quale osservare le mutevoli fortune del panorama artistico del Paese. Anche per questo ha preso le mosse solo in tempi recenti la scoperta e rivalutazione critica che questo peculiare talento merita. Hanno fatto parte di questo percorso i tre volumi che nel volgere di pochi anni sono stati dedicati alla sua opera, tutti a firma di Gian Piero Rabuffi, professore e noto storico, sociologo e critico d’arte. E non a caso si stanno moltiplicando al contempo le occasioni espositive: dopo la mostra di Mede appena conclusa, la pittura di Verzoletto sarà presto nuovamente protagonista a Pavia, alla Galleria d’arte Pagani.
La casa dell'Antonia (1987) - Olio su tela