Milano
Milano, una canzone fa decidere Albertini per la corsa a sindaco
La canzone è un elenco di cose da fare, una lista della spesa che il meneghino di strada vorrebbe mandare al futuro sindaco
Di Claudio Bernieri
E’ il prototipo del “sindaco gentile”, ha studiato dai gesuiti e da Ignazio di Loyola lo Smart Albertini ha preso il motto: “ stare col piede levato” , ovvero essere pronto a partire per orizzonti ignoti. Un anno fa il cantautore Umberto Napolitano aveva adocchiato l’lndimendicabile Albertini come un probabile successore di Sala, e gli aveva dedicato una canzone, Signor Sindaco di Milano, presentata da Sammy Varin a RPL e arrangiata da Antonio Summa, reduce da Sanremo. Un pezzo alla Gipsy King, ma con una testo ironico alla Zanone, fino al pinto di mettere nel ritornello il tormentone: “ma dove sono i milanesi... se tutti i bar sono cinesi ?”.. .
La canzone è insomma un elenco di cose da fare, una lista della spesa che il meneghino di strada
“Grazie! Bellissima canzone! Davvero bravissimo!- risponde ora Albertini- Il riferimento a Sant'Ambrogio, con timore e trepidazione, per il paragone inarrivabile ed anche irriverente, venne in mente anche a me, nel maggio del '97, quando giurai come Sindaco di Milano: "Strappato dai tribunali e dalla magistratura ed eletto Vescovo, cominciai ad insegnare ciò che io stesso stavo imparando."
Ma questa volta, credo proprio, Cari Amici, he non "mi perderò nella nebbia"...
Un caro saluto!”
La canzone di Napolitano ew il suo invito a ripensarci farà cambiare per la terza volta idea… a “ piede-levato?”
Commenta ora il cantautore: “questa mia canzone dedicata a Albertini è il sogno di un artista cittadino che dopo 20 anni di assenza, se non con qualche presenza sporadica di passaggio, ritorna per fermarsi un po' nella "sua" Milano che in gioventù l'ha ospitato e cresciuto per oltre 30 anni. La trova molto cambiata e, soprattutto, divisa, frammentata... la politica non ha favorito un'integrazione serena degli immigrati che pur la città ha accolto con generosità e rispetto, ma questi sono stati abbandonati al loro destino condannandoli a doversi arrangiare, causando degrado accentuato nelle periferie e disagio nel glorioso e storico centro. Ed ecco nascere il SOGNO, un nuovo Sindaco, il prossimo in grado di mettere una pezza, risolvere le problematiche e ridare una spinta rigeneratrice ad una Milano nuova, integrata in modo equo e paritario, e, che vuole rinascere, tornare a crescere e a far sognare ancora i suoi cittadini, TUTTI".