Milano

Una stoccata contro il cancro: lo sport come alleato contro la malattia

redazione ​​​

Il progetto lanciato al Pio Albergo Trivulzio con Mara Navarria, Giulia Rizzi e Paolo Pizzo

Una stoccata contro il cancro: lo sport come alleato contro la malattia

È stato presentato in conferenza stampa “Una stoccata contro il cancro”, progetto della Federazione Italiana Scherma in collaborazione col Pio Albergo Trivulzio, finanziato da Regione Lombardia. Il 16 ottobre il progetto sarà lanciato con un grande evento aperto al pubblico, con la partecipazione delle medaglie d’oro di Parigi 2024 Mara Navarria e Giulia Rizzi e del due volte campione del mondo individuale e argento olimpico a squadre Paolo Pizzo. L’evento, che si terrà presso il Pio Albergo Trivulzio alle ore 18, prevede esibizioni di scherma alle tre armi con atleti normodotati e paralimpici di tutte le età provenienti dalle più importanti sale di scherma milanesi e, alle 19, una sfida tra due squadre capitanate da Mara Navarria e Giulia Rizzi. Lo speaker dell’evento sarà il Maestro Sandro Resegotti, ex olimpionico e oro di spada a squadre ai Mondiali di Denver del 1989 e di Lione del 1990, Collare d’oro al merito sportivo 2019. Alla conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi presso il Pio Albergo Trivulzio hanno partecipato il Commissario Straordinario Prof. Francesco Paolo Tronca, il Sottosegretario con delega allo Sport e ai Giovani di Regione Lombardia Federica Picchi, il Presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi, la psicologa dello sport Chiara Ridoli. «Siamo felici di avviare questo progetto con Federscherma Lombardia, certi dell’impatto positivo che avrà sui pazienti oncologici e sulle loro famiglie in tale percorso condiviso di cura - ha dichiarato il Commissario Straordinario del Pio Albergo Trivulzio Prof. Francesco Paolo Tronca – Questa bella iniziativa rientra nell’ampio programma che stiamo portando avanti per rilanciare la missione del Pio Albergo Trivulzio, che ha lo scopo istituzionale di fornire assistenza socio-sanitaria di alto livello alla collettività e rispondere alle esigenze del territorio lombardo».

Lo sport come strumento di rinascita 

«Nel percorso di cura oncologica lo sport rappresenta uno strumento di rinascita. Chi affronta una malattia così impegnativa spesso si trova a dover riconquistare la propria forza e la propria autostima – ha dichiarato il Sottosegretario con delega allo Sport e ai Giovani di Regione Lombardia Federica Picchi -. Sappiamo che l'attività fisica, se svolta in modo adeguato e con attenzione, può diventare un alleato prezioso. La scherma, in particolare, è una disciplina che, oltre a essere altamente formativa sul piano fisico, porta con sé un bagaglio di valori simbolici straordinari. Nella scherma, ogni movimento è frutto di concentrazione, coordinazione e strategia. Questa arte ci insegna a gestire la paura, a rimanere concentrati anche sotto pressione e a combattere con determinazione, ma anche con rispetto verso l'avversario. Sono questi aspetti che possono trovare un profondo parallelismo nel percorso di guarigione da una malattia come il cancro: affrontare una sfida complessa e imprevedibile, imparare a essere resilienti, a credere nelle proprie capacità, e non arrendersi di fronte alle difficoltà. Vorrei concludere sottolineando che questa iniziativa non è solo l’opportunità di avvicinarsi a uno sport, ma un messaggio di speranza e di rinascita. È un modo per dire che la vita continua, che ci si può rimettere in gioco e che, attraverso lo sport, è possibile ritrovare non solo il proprio corpo, ma anche la propria fiducia». 

Perché la scherma?

Queste le dichiarazioni del Presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi: «Il progetto “Una Stoccata contro il Cancro” è un vanto per la Federazione Italiana Scherma e s’inserisce, grazie all’impegno del Comitato regionale FIS Lombardia, nel solco di un impegno che abbiamo portato avanti incessantemente in questi quattro anni sul fronte sociale. Una nuova declinazione per la scherma, non più soltanto la Federazione delle medaglie, che per fortuna continuano a essere tante e preziose come dimostrato dai recenti Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi, ma anche una disciplina al servizio della comunità, delle fasce deboli e soprattutto dei percorsi di ripartenza, a volte persino di rinascita, che le persone intraprendono attraverso il nostro sport. Perché l’inclusione e la condivisione sono i valori più importanti che la Federazione Italiana Scherma afferma sulle pedane dell’agonismo e su quelle della vita d’ogni giorno. L’impegno dei nostri campioni, anche in questo caso, è importante e lodevole: una menzione speciale per la partecipazione di Paolo Pizzo che, con la sua tenacia, rappresenta un esempio straordinario, così potente da aver ispirato libri e film di grande successo che ne hanno raccontato le gesta di uomo e sportivo». Per la psicologa dello sport Chiara Ridoli, «mente e corpo sono connessi. Affiancare lo sport ai percorsi terapeutici significa potenziare sia la mente che il corpo. Perché la scherma? La scherma migliora la propriocezione, riduce l'ansia e aiuta a riconquistare la fiducia nel proprio corpo. Il combattimento con l’arma diventa simbolicamente una modalità per canalizzare emozioni complesse come paura e frustrazione, trasformandole in forza e resilienza. Come professionisti della salute e del benessere è importante continuare a esplorare nuove strade per migliorare la qualità della vita dei pazienti».

"Una stoccata contro il cancro" va oltre alla semplice attività sportiva

Il progetto “Una stoccata contro il cancro”, sostenuto da Regione Lombardia, è condotto dalla Federazione Italiana Scherma – Comitato Regionale Lombardo in collaborazione con il Pio Albergo Trivulzio e propone un corso di scherma dedicato ai pazienti oncologici che hanno affrontato o che stanno affrontando il percorso terapeutico post operatorio. In questo contesto la scherma è intesa come simbolo di rinascita e di confronto con la malattia: l’arte della scherma, infatti, con la sua capacità di fondere agilità, strategia e grazia può diventare un alleato prezioso per tutti coloro che desiderano affrontare in modo più aperto la sfida della malattia e, soprattutto, del dopo-malattia. Gli atleti che aderiranno al progetto non solo saranno in grado di sviluppare agilità e forza fisica, ma avranno anche l’opportunità di potenziare la loro capacità di resilienza emotiva, di riscoprire la loro forza interiore e, di conseguenza, di accrescere la fiducia in loro stessi. Il progetto, finanziato dalla Regione Lombardia, va oltre il concetto di semplice attività sportiva: è un vero e proprio rituale di rinascita e condivisione di esperienze. L’inclusività dell’ambiente, in cui i partecipanti saranno supportati da istruttori qualificati, tra cui fisioterapisti e psicologi, contribuirà a creare una comunità empatica e solidale. Il corso, completamente gratuito, che ha già visto alcuni partecipanti sperimentare i benefici di questa esperienza unica, si terrà al Pio Albergo Trivulzio.







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