Milano

Università Cattolica di Milano, inaugurazione del centesimo anno. VIDEO

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in collegamento per l'inaugurazione del centesimo anno accademico dell'Università Cattolica di Milano

Università Cattolica di Milano, inaugurazione del centesimo anno

L'Università Cattolica di Milano ha celebrato ieri l'inaugurazione del centesimo anno accademico. E' intervenuto in collegamento anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Queste le sue parole: "Cento anni rappresentano motivo di una ricorrenza di grande importanza per gli eccellenti risultati conseguiti durante questo tempo". "Celebriamo in un momento particolare che condiziona lo svolgimento degli incontri ma ne mantiene inalterato il valore" ha detto il presidente della Repubblica, che poi ha espresso "apprezzamento all'universita' per aver mantenuto la sua funzionalita' attenuando le restrizioni per gli studenti". Durante la pandemia il Paese ha avvertito "il senso di comunita'", ha detto Sergio Mattarella. Un senso di comunita', ha sottolineato il presidente della Repubblica, "che il nostro Paese ha visto ribadito con forza nella sua fondamentale importanza durante l'emergenza della pandemia, che ci ha ricordato come ciascuno di noi dipenda fortemente da tutti gli altri".

 

"Gli studenti, che non appena e' loro consentito tornano a popolare i chiostri, ci assegnano tacitamente ma chiaramente un compito: fare in modo che l'universita', pur impadronitasi delle tecnologie, rimanga anche in futuro un luogo, nel quale le persone si incontrano e crescono insieme". Franco Anelli, Rettore dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, nel suo discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico 2020-2021 fa riferimento piu' volte a quelle "circostanze di cui non si puo' tacere" mentre parla in "un'aula deserta, costretti a proteggerci".

Agli universitari e "ai ragazzi che oggi stanno vivendo la scuola tra le pareti domestiche e che presto varcheranno le porte delle universita', dobbiamo risposte" aggiunge. Ecco perche' "onorare il nostro passato non si esaurisce nel celebrarlo o nel rispettare le tradizioni: ci viene richiesto - e lo faremo - di dimostrare la stessa misura di audacia, passione e originalita' di pensiero che sono stati necessari per concepire l'idea stessa di questa Universita' e poi per realizzarla". "Il prossimo secolo ci attende dunque con compiti non meno ardui di quelli del passato, perche' c'e' sempre una crisi da superare; perche' l'impegno nella ricerca e' una necessita' sempre piu' pressante; perche' l'insegnamento non e' ripetizione, ma costante sforzo di adeguare l'attivita' formativa alle esigenze che mutano. E proprio su quest'ultimo aspetto, sull'esperienza di apprendimento dello studente, siamo attesi a elaborare le piu' profonde innovazioni", ha concluso il rettore.

L'universita' Cattolica sia gradita e inquieta. E' l'auspicio dell'arcivescovo di Milano e presidente dell'Istituto Toniolo, monsignor Mario Delpini, in occasione dell'inaugurazione del centesimo anno accademico dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore. "E' importante che l'Universita' Cattolica sia 'gradita'" dice Delpini spiegando che con questa espressione allude a tutto quanto la possa rendere "attrattiva per docenti e studenti" quanto a "produzione scientifica e di abilitazione di competenze per favorire la collocazione occupazionale dei suoi laureati". "Per essere gradita - aggiunge - deve coltivare quegli ambiti di ricerca che possono trovare finanziamenti e che possa corrispondere alle attese del momento". "Ma c'e' anche un altro criterio che potremmo chiamare 'indirizzo dell'inquietudine': e' importante che l'Universita' Cattolica sia inquieta" sottolinea l'arcivescovo di Milano.

"L'inquietudine - ha aggiunto Delpini -significa che l'impegno non si puo' esaurire nel conseguire risultati, perche' deve essere orientato a una missione da portare a compimento. L'inquietudine significa che il gradimento e' ambiguo e che non si deve temere l'impopolarita' in nome della verita' di cui siamo testimoni. L'inquietudine significa che gli ambiti di ricerca non possono essere solo quelli che "soddisfano i clienti", ma devono essere quelli che aprono orizzonti, che inquietano gli studenti e i docenti, che spingono la ricerca verso la comprensione di un umanesimo cristiano e la sua praticabilita' nei diversi ambiti del vivere". In conclusione l'augurio del monsignore e' affinche' "si possa insieme perseguire il gradimento e perseverare nell'inquietudine".








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