UrbanFile: appunti per Milano
Cavallo di Leonardo, una storia avvincente e un presente da dimenticare











Per la bellissima statua del Cavallo di Leonardo una storia straordinaria e un presente da dimenticare
Era il 1482 quando Ludovico il Moro incaricò Leonardo da Vinci di progettare una statua equestre in memoria del padre Francesco.
La statua, secondo l'idea di Ludovico il Moro, avrebbe dovuto essere maestosa e Leonardo si mise immediatamente al lavoro ipotizzando dapprima un cavallo in posizione rampante nell'atto di abbattersi sul nemico e successivamente un cavallo poggiato su tre zampe.

Leonardo si dedicò allo studio approfondito dell'anatomia dei cavalli per realizzare l'opera perfetta e nel 1491 presentò al committente il modello in creta dell'opera che avrebbe dovuto essere coperto dalla cera protettiva e dall'involucro di terracotta per essere poi ricoperto dal bronzo. La scultura, di oltre sette metri di altezza, avrebbe richiesto la fusione di oltre 100 tonnellate di bronzo.
Quel che accadde dopo sconvolse i piani di Leonardo: la Francia invase il ducato d’Este e il bronzo destinato al Cavallo venne invece utilizzato per realizzare i cannoni a difesa di Milano.
Nel 1499 i francesi invasero il capoluogo lombardo e costrinsero alla fuga anche Leonardo, che dovette abbandonare il modello in creta.
Quest’ultimo, secondo la tradizione, venne utilizzato quale bersaglio dai balestrieri francesi, che lo distrussero completamente.
Leonardo riprese solo occasionalmente il progetto della statua, ma non la portò mai a compimento.
Cinque secoli più tardi Charles Dent, un pilota statunitense collezionista d’arte, si appassionò alla storia del cavallo incompiuto e decise di realizzare il sogno di Leonardo.
Attraverso la Leonardo da Vinci’s Horse Foundation (Ldvhf) indisse una raccolta fondi attraverso la quale riuscì a raggiungere la somma necessaria, pari a circa 2,5 milioni di dollari, per realizzare l’imponente statua.
Ancora una volta, tuttavia, il progetto sembrava destinato a bloccarsi per sempre con la morte di Charles Dent avvenuta nel 1994.
Invece, il proprietario di una catena di supermercati del Michigan, Frederik Meijer decise di assumere la guida della Ldvhf e di portare a compimento l'opera.
La Ldvhf decise di donare la Statua del Cavallo alla città di Milano, a condizione che venisse esposto in una località gradita alla Fondazione stessa, e in grado di garantire un’adeguata sicurezza all’opera.
Tra i vari siti proposti, la Fondazione ha scelto l’ippodromo del galoppo di Milano.
Diviso in sette parti, il Cavallo è arrivato nel capoluogo lombardo nell’autunno del 1999: il sogno di Leonardo prima e di Charles Dent poi si è realizzato nel settembre dello stesso anno quando, una volta saldati insieme i pezzi, la statua del Cavallo è stata inaugurata e posta all’ingresso della tribuna secondaria dell’ippodromo del galoppo di San Siro a Milano.
Fin qui la storia affascinante della statua.
Negli anni più volte abbiamo pensato che la collocazione scelta non valorizzi a sufficienza l'opera che, per la sua imponenza e per quel che rappresenta, meriterebbe a nostro avviso una migliore sistemazione che onori il genio di Leonardo e coloro che si sono impegnati per portare a compimento il suo progetto.
Durante il periodo di Expo pareva che la statua potesse essere trasferita in un luogo più centrale (si parlò, allora, di Piazza Duca d'Aosta o della piazza antistante Palazzo Lombardia).
E invece il Cavallo è rimasto a San Siro dove - a nostro parere - riesce a essere apprezzato soltanto in maniera molto limitata.

Ci siamo divertiti a immaginare il Cavallo in giro per la città, ipotizzando collocazioni che rendano lui e il suo ideatore protagonisti della città.
Ci auguriamo, come ogni volta che ne abbiamo parlato, che si possa instaurare un percorso di valorizzazione di questa e di altre importanti opere che talvolta a Milano sono ospitate in luoghi non ideali.
Il cavallo in Piazzale Loreto

In Piazza Gae Aulenti


A Tre Torri

O in piazza del Cannone, tra il Castello Sforzesco e il Parco Sempione


