UrbanFile: appunti per Milano

Graffiti, una battaglia di civiltà: uno stop alle tag sui monumenti

Mura che custodiscono una storia millenaria utilizzate come fogli del proprio diario. Graffiti: il caso della basilica di San Lorenzo di Milano

 

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Non guardate in alto, dove la storia ancora è bella e pulita, guardate in basso...

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... dove la storia di secoli è considerata come un qualsiasi muro di questa città, dove non esiste il rispetto per il patrimonio comune. Oramai dobbiamo accettarlo, e convivere con una città sempre più degradata e dove le istituzioni non sono più in grado di controllare anche questo stupido fenomeno degli imbrattamuri?

AMORE TI AMO, WAR IS A CRIME, ACAB, MMM e altre scritte ancora  scarabocchiate sulle pietre che fungono da basamento della basilica millenaria e che a loro volta provengono dall'Anfiteatro Romano di Milano.

Secoli di storia trattati come lavagna,  come è accaduto recentemente all'Arco della Pace, dove delle ragazzine senza la minima curanza hanno pensato bene di scrivere delle frasi come se il monumento fosse uno dei quaderni che si utilizzano a scuola. Ma forse è da lì che si dovrebbe partire ad insegnare il rispetto per tutto, dalla scuola che, integrandosi con le famiglie, dovrebbe aiutare a comprendere che la città appartiene a tutti e che i monumenti sono beni preziosi che vanno preservati.

Invece ci si sente impotenti davanti a sigle già note PULCE, DUMBO, SSC, DAX, ZOOR, SHAG, ZALB, NIK, EHIO, VOK, MOK, STIP e pare che chiunque possa munirsi di una bomboletta spray e andare in giro impunito a imbrattare la città

Questo fenomeno è diffusissimo in Italia, Germania e pochi altri paesi europei.

Se andate a Londra, troverete questi "capolavori" solo su muri anonimi, come quelli delle fabbriche, ma non troverete palazzi e tantomeno monumenti così deturpati. La stessa cosa accade oramai da anni anche negli Stati Uniti d'America, dove - girando per Manhattan - si noteranno sempre meno di queste belle scritte. Insomma, pensiamo che in casi come questi sia necessario un intervento deciso che tuteli gli spazi pubblici e non costringa i proprietari privati a sostenere spese continue per eliminare le tag; i nomi di chi frequentemente lascia la propria firma sono noti e riteniamo che non sia difficile trovare il modo di individuarli e finalmente bloccarli.

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Crediamo che in casi come questi occorra un po' più di severità da parte della giustizia con sanzioni certe. Pensiamo poi che in alcuni punti sia necessario creare delle barriere mettendo, come ad esempio qui a San Lorenzo, dove la chiesa potrebbe essere messa in sicurezza attraverso l'estensione della cancellata già presente in alcuni punti. E infine bisognerebbe agire tempestivamente per cancellare le scritte ed evitare che un monumento già deturpato invogli altri a lasciare il proprio segno. Siamo convinti che con un'azione mirata e tempestiva prima o poi Milano possa davvero diventare un esempio virtuoso da seguire...basterebbe cominciare.  

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