UrbanFile: appunti per Milano

Muri ciechi: arte, colore e fantasia per migliorare Milano. FOTO

Il volto di alcune zone di Milano potrebbe cambiare radicalmente se le pareti vuote di alcuni edifici ospitassero forme d'arte. Ecco qualche possibile esempio

Il tema dei muri ciechi di Milano ci è da sempre particolarmente caro; abbiamo spesso parlato di come il volto di alcune zone potrebbe cambiare radicalmente se le pareti vuote ospitassero forme d'arte e non rimanessero invece nude in attesa di una sistemazione che forse non arriverà mai.

Proviamo, con questo articolo, a riassumere il nostro pensiero raccontando con un po' di fantasia come potrebbe diventare Milano grazie al colore, all'arte e alla fantasia che possano non solo abbellire la città ma anche mostrare a chi fa propri muri e monumenti con orrende tag quale sia la differenza tra imbrattare e decorare.

Partiamo da via Brisa - zona oggetto di grandi cambiamenti negli ultimi anni - dove troviamo un muro che potrebbe essere decorato con temi inerenti la storia del luogo (che, ricordiamolo, è il cuore antico della città)

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02UrbanFile: via Brisa

 

Spostiamoci poi a Crocetta,  all’incrocio con via Lamarmora, dove troviamo due enormi pareti che potrebbero essere decorate con una immagine storica che rappresenta l’assedio del Barbarossa a Milano del 1162. Come avevamo già mostrato, qui si trovava anche l’arco Romano diventato in seguito una fortezza distrutta da Barbarossa. Almeno queste due pareti ingombranti avrebbero uno scopo, ovvero ricordare la storia di Milano con arte.

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04UrbanFile: Crocetta

 

Andiamo ad Affori, in via Pellegrino Rossi, dove si trova un grande muro proprio all'uscita della MM3 di Affori Centro. Con un po' di colore anche la permanenza sulla piazza potrebbe risultare molto più gradevole.

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06UrbanFile: Affori
 

Torniamo in centro al Carrobbio dove al momento, tra un disordine urbano inguardabile, campeggia solo un pannello pubblicitario.

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08UrbanFile: Carrobbio

 

Milano ospita fino a giugno a Palazzo Reale una mostra dedicata a Keith Haring, artista statunitense che ha fatto della street art il proprio segno distintivo, abbellendo spazi altrimenti inutilizzati. Sarebbe bello se la città potesse prendere spunto e sviluppare un percorso virtuoso verso l'arte e il colore sulle pareti cieche.

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