Piazzale Loreto: un luogo urbano senza un'anima. Ecco come trasformarlo. Foto
Articolo prodotto per Urbanfile e Affari Italiani Milano
La "Rotonda di Loreto" una delle storiche rotonde aperte nel 1820 lungo lo stradone alberato che collegasse più rapidamente Palazzo Reale e la Villa Reale di Monza.
Il governo austriaco che volle realizzarlo, diede l’incarico all’ingegner Caimi, che progettò una strada monumentale: quattro filari di platani, uno stradone centrale per le carrozze e due viali laterali per i pedoni, intervallato da tre piazze circolari – Rondò di Loreto, il Rondò di Sesto e il Rondò dei Pini. (qui la storia del viale) .
Naturalmente del rondò Ottocentesco non è rimasto nulla. La piazza venne allargata già a partire dagli anni Trenta, demolendo le vecchie case. Purtroppo anche di quel periodo rimane solo un palazzo, quello all'angolo tra via Andre Costa e Via Porpora. Diciamo "purtroppo" perché i palazzi costruiti attorno alla piazza son tutti del dopoguerra, costruiti per la gran parte senza un vero concetto architettonico, tutti edifici residenziali degli anni Cinquanta abbastanza dozzinali. Tra tutti c'è un palazzo particolare e forse, l'unico degno di nota, il Palazzo di Fuoco progettato da Giulio Minoletti e inaugurato nel 1962.
A est della piazza, tra via Porpora e viale Abruzzi, si trova il più recente degli edifici, costruito alla fine degli anni Ottanta e che si rivela nella sua totale banalità, senza raccordarsi con gli altri edifici e anzi, discostandosi e collocandosi di traverso confronto al piazzale. Ai piedi del palazzone di nove piani si trova la scultura Teleios di Giacomo Benevelli, sempre imbrattata.
Per il resto il piazzale è decisamente brutto, ma brutto forte, un luogo urbano di transito, senza un'anima.
Diverse volte, tecnici, architetti e gente come noi, hanno immaginato di trasformarlo in qualche modo, cercando di rendere più piacevole un non-luogo come questo. Noi, col suggerimento dell'allora assessore ai trasporti, Pierfrancesco Maran, avevamo cercato di fare un fotomontaggio che trasformasse la parte centrale della piazza in una vera e propria piazza pedonale. Intervento che ci è piaciuto molto, ma che, come sempre, senza soldi è impossibile da realizzare.
Si trattava di una piazza ribassata e aperta, al livello dell'attuale mezzanino, dove oggi si trovano i negozi e i passaggi per andare da Corso Buenos Aires a via Padova e Viale Monza.
Piazzale Loreto ora
Trasformato
Piazzale Loreto ora
Trasformato
La piantina sotterranea
Piantina e flussi pedonali
Che dire anche della proposta post-Expo di trasportare qui l'albero della vita (operazione estremamente costosa), ma che forse avrebbe mantenuto "viva" tutto l'anno questa nostra nuova icona oggi un po' dimenticata e che si rivitalizza nei mesi estivi?
Altre volte abbiamo immaginato la piazza con una nuova sistemazione, meno costosa e più realizzabile, come quella di spostare il famoso e poco visibile Cavallo di Leonardo.
Purtroppo la piazza è anche compromessa dalla sottostante stazione della metropolitana, con la presenza di un enorme soletta completamente traforata da prese d'aria e lucernari. Una delle idee potrebbe essere anche quella di sfruttare la presenza di questi lucernari e creare una struttura d'effetto, come in questo esempio qui di seguito.
Oppure una piazza pedonale centrale, tenuta insieme da una struttura che renda particolare e iconica la piazza, magari con delle sculture al centro.
Ci piace sempre sognare per recuperare e riqualificare questa piazza così bistrattata e poco attraente. Purtroppo sui palazzi non si può intervenire: a meno che non arrivi un miliardario che voglia comprare tutto e rifare da capo la piazza, ce la dobbiamo tenere così.
Qui di seguito alcune immagini della sottostante stazione della metropolitana nella zona "commerciale" dove sono presenti i lucernari e le prese d'aria che condizionano la parte soprastante.