UrbanFile: appunti per Milano
Porta Venezia: quello spazio urbano così brutto in mano alle Ferrovie
Viale Regina Giovanna: ecco come potrebbe migliorare uno spazio urbano oggi abbandonato e misteriosamente vuoto. Urbanfile
Chi percorrendo viale Regina Giovanna sul lato pari, in direzione Città Studi, poco prima di giungere in Piazza VIII Novembre 1917, avrà notato uno spazio urbano abbandonato e misteriosamente vuoto?
Questo spazio è un rimasuglio di quando al posto del viale passava il viadotto delle ferrovie che portava i treni dal bivio dell’Acquabella alla vecchia Stazione Centrale, quella che si trovava dove oggi si trova piazza della Repubblica.
Lo spazio, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, divenne luogo di scavo per il passante ferroviario negli anni Ottanta. All’apertura della sottostante stazione ferroviaria, attivata il 21 dicembre 1997, l’area venne “ricucita” alla bell’e meglio e al centro si trovano le scale d’emergenza della stazione e gli ascensori (saranno ancora in funzione?).
Per il resto, lo spazio, abbastanza ampio, è circondato da palazzi con muri ciechi (che fra l’altro potrebbero essere decorati con dei bei murales), soltanto imbrattati. Un corsaletto di una graziosa casa di ringhiera e delle casette piccole rimaste ancora da quando qui passava la ferrovia e quindi i retro dei palazzi che invece si affacciano su via Frisi.
Di questo spazio ce n’eravamo già occupati nel lontano 2012 e la situazione non è cambiata di una virgola. Possibile che le autorità non riescano a fare in modo che le Ferrovie dello Stato rendano questo spazio più bello e meno degradato?
Almeno fosse utilizzato come parcheggio, avrebbe un senso.
Noi al posto dell’asfalto avremmo messo un po’ di aiuola con qualche alberello, anche a basso fusto, visto che sotto ci sono le strutture della sottostante stazione, magari con uno spazio coi giochi per bambini e l’area recintata, per sicurezza, le pareti cieche abbellite con dei bei murales, insomma uno spazio semplice che il Comune e le Ferrovie potrebbero rendere più umano e vivibile, magari anche con poco.
Lo spazio come è ora
Come lo trasformeremmo