Milano

Urbanistica a Milano, undicesima inchiesta: fascicolo su "Twin Palace Lambrate"

La Procura di Milano accende i riflettori sui 93 appartamenti del progetto "Twin Palace" a Lambrate. La società Abitare In agli aquirenti: "Non abbiamo tempistiche per il rilascio". Ma intanto i manager si raddoppiano lo stipendio

Urbanistica a Milano, undicesima inchiesta: fascicolo su "Twin Palace Lambrate"

Salgono a undici i fascicoli sull'urbanistica a Milano aperti dalla Procura meneghina. Sotto i riflettori finisce infatti anche il progetto immobiliare "Lambrate Twin Palace". Come riferisce Francesco Floris per LaPresse, il fascicolo è al momento esplorativo, senza indagati nè ipotesi di reato. Al centro, due palazzi denominati 'Oro' e 'Ambra' che saranno affacciati su via Sbodio e via Massimiano nello storico quartiere milanese.  La realizzazione del complesso vede protagonista l'immobiliare Abitare In spa attraverso la società di scopo Lambrate Twin Palace srl: previsti due  edifici di ultima generazione e in classe A1 per 93 appartamenti con prezzi che vanno dagli oltre 300mila euro del bilocale ai 900mila euro per le case di elevata metratura.

Gli inquirenti intendono verificare se gli edifici siano stati  progettati in violazione delle norme urbanistiche nazionali e del testo unico edilizia che prevedono l'obbligo di pianificazione attuativa per i grossi interventi.

Abitare In agli aquirenti: "Non siamo in grado di prevedere le tempistiche per il rilascio dei titoli edilizi"

Nella relazione semestrale di Abitare In è rimarcato che il gruppo immobiliare "non è al momento" in grado di "prevedere" le tempistiche di rilascio dei titoli edilizi per progetti che contano "più di 700 appartamenti" a Milano. Questo a causa dello "strutturale" allungamento dei tempi del Comune di Milano nel "rilascio dei titoli autorizzativi" dopo le 11 inchieste aperte dalla Procura sull'urbanistica.  Secondo quanto può riferire LaPresse la società quotata in borsa, guidata dal presidente Luigi Francesco Gozzini e dell'amministratore delegato Marco Grillo e nel cui consiglio di amministrazione siede anche l'ex presidente della Consob Giuseppe Vegas, ha già comunicato nelle scorse settimane a diversi promissari acquirenti degli appartamenti in costruzione che hanno firmato i contratti preliminari di compravendita di non essere "in grado di determinare una tempistica per il rilascio" del titolo edilizio ed "il successivo avvio dei lavori di costruzione".

In alcune comunicazioni giunte a futuri acquirenti delle case si legge che la "Procura di Milano ha avviato una serie di indagini su alcuni interventi edilizi di nuova costruzione o di demolizione e ricostruzione con diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche che prevedono edifici di altezza superiore a 25 metri e/o con volumetria superiore a 3 metri cubi per metro quadrato". "Nonostante l'interpretazione della Procura" sia "assai discussa", prosegue la comunicazione, "il Comune di Milano ha inteso in via cautelativa (...) orientare temporaneamente l'attività amministrativa tenendo conto" quella "interpretazione" per gli "interventi relativi a fattispecie analoghe", come alcuni di quelli nel portfolio di Abitare In.

Nell'ultima semestrale la società, esposta per circa 100 milioni di euro con le banche, ha anche spiegato che sebbene "nei periodi in cui il mercato lo consente" l’acquisto "delle aree" su cui costruire è condizionato "all’ottenimento di un titolo abilitativo idoneo alla costruzione, o almeno a un parere preventivo", in "questo periodo" per far fronte alla "costante e continua crescita dei prezzi di acquisto delle aree" le stesse sono state comprate "il più delle volte prima dell’ottenimento" definitivo di un permesso di costruire.

Nel frattempo i manager di Abitare In si raddoppiano lo stipendio

Ma nel frattempo, riferisce LaPresse, i manager si sono raddoppiati lo stipendio da 110mila euro a 250mila euro. Il dato emerge dai documenti societari della  società, quotata in borsa. Si legge infatti nella 'Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti' agli amministratori, approvata a inizio luglio dal consiglio di amministrazione di Abitare In, della "necessità di rideterminare" la "remunerazione fissa attribuita al cda". La proposta prevede per il presidente, Luigi Francesco Gozzini, e l'amministratore delegato, Marco Claudio Grillo, di passare dai 110mila euro lordi annui fissati il 23 gennaio 2024 a 250mila euro euro lordi all'anno.

La "necessità" di aumentare i compensi dei manager sarebbe nata dopo "l'analisi recentemente effettuata" sulla "base di alcune pubblicazioni di importanti operatori" come la società internazionale di rectruiting Badenoch & Clark e Assonime, l'associazione di categoria delle società per azioni italiane. Ricerche che avrebbero dimostrato come "i compensi" precedenti erogati ai manager di Abitare In siano "inferiori alle media" di quelli riconosciuti "agli amministratori esecutivi di società comparabili". Il 5 agosto l'assemblea dei soci dovrà votare per decidere se "la remunerazione fissa" vada "incrementata".

Urbanistica a Milano: gli undici fascicoli aperti

Si tratta dunque dell'undicesima inchiesta aperta dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici con l'aggiunto Tiziana Siciliano che riguarda l'urbanistica milanese. Nell'ultimo anno e mezzo sono stati avviati fascicoli sull'edificio 'Hidden Garden' di Bluestone in piazza Aspromonte, la Torre Milano di via Stresa e le 'Park Towers' di Bluestone di via Crescenzago per le quali è prevista udienza preliminare in autunno, i progetti di via Fauchè, via Lamarmora, via Crema, via Anfiteatro, il Bosconavigli disegnato da Stefano Boeri e infine i due cantieri per il 'Giardino Segreto' di via Lepontina e le 'Residenza LAC' di via Cancano che, fra maggio e luglio, sono stati sottoposti a sequestro da parte dei gip Mattia Fiorentini e Lidia Castellucci.







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