Milano
Urbanistica e inchieste giudiziarie: undici professori e ricercatori del Politecnico coinvolti
Incrociando gli atti dei vari filoni di indagine relativi all'urbanistica milanese, emerge il coinvolgimento di undici figure di rilievo del Politecnico di Milano

Urbanistica e inchieste giudiziarie: undici professori e ricercatori del Politecnico coinvolti
Il "sistema" dell’urbanistica milanese si allarga sempre di più, e tra i nomi finiti sotto la lente della magistratura risultano figure di spicco del Politecnico di Milano. Professoresse, ex docenti e ricercatori: sono almeno undici gli accademici dell’ateneo indagati dalla Procura per il loro coinvolgimento in diverse vicende giudiziarie legate all’assegnazione di progetti e ai pareri favorevoli espressi all'interno delle commissioni paesaggio. È quanto fa emergere LaPresse incrociando gli atti dei pm Patruzzella-Filippini-Clerici-Siicliano degli ultimi due anni con ordinanze e decreti di sequestro dei cantieri dei gip Daniela Cardamone, Lidia Castellucci e Mattia Fiorentini e gli appelli al tribunale del riesame.
Una rete dunque che, secondo gli inquirenti, avrebbe influenzato gare pubbliche, autorizzazioni edilizie e pratiche urbanistiche al centro di sequestri e contestazioni per falso e turbativa d’asta.
I filoni dell’inchiesta: dalla BEIC ai progetti residenziali
Tra le vicende più rilevanti, c’è l’inchiesta sulla Biblioteca Europea dell’Informazione e della Cultura (BEIC), che vede indagati Stefano Boeri e Paolo Cino Zucchi, docenti ordinari di progettazione urbanistica e architettonica. L’accusa riguarda presunte irregolarità nella gara di progettazione, con l'ipotesi di turbativa d'asta e falso. A loro si aggiungono i ricercatori Giancarlo Floridi e Angelo Raffaele Lunati, membri della cordata vincitrice del progetto BEIC, e l'architetto Pier Paolo Tamburelli, ex docente ora professore a Vienna.
Un altro caso riguarda il progetto Hidden Garden di Bluestone, costruito in piazza Aspromonte in un’area che, secondo la commissione paesaggio, "non poteva essere considerata un cortile". Laura Montedoro, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (Dastu), è indagata per il parere favorevole dato nel 2017-2018, mentre tra gli iscritti nel registro degli indagati spunta anche Paolo Mazzoleni, ex commissario della commissione paesaggio e oggi assessore all’Urbanistica di Torino. Per Mazzoleni le contestazioni si estendono ai cantieri delle Residenze Lac di via Cancano, Scalo House e Lambrate Twin Palace, quest’ultimo legato alla società Abitare IN spa, indagata per la presunta corruzione dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni.
L'ex presidente della commissione paesaggio, Marco Stanislao Prusicki, è invece accusato di falso e abuso edilizio per il progetto Hidden Garden e per altri cantieri, tra cui Scalo House, Giardino Segreto Isola e via Lamarmora 8-10-12, dove il Comune di Milano ha annullato il titolo edilizio in autotutela. Sul caso di via Lamarmora è indagato anche Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione paesaggio e docente a contratto del Politecnico, con l'accusa di non aver dichiarato conflitti d’interesse legati allo studio ACPV Architects in due progetti di Coima e Hines.
Conflitti d’interesse e incarichi professionali
L'indagine si allarga a coinvolgere altri docenti del Politecnico. Alessandro Trivelli, più volte docente a contratto per laboratori di Architettura e Progettazione urbanistica, è indagato per falso e mancata dichiarazione di incompatibilità mentre faceva parte della commissione paesaggio. Secondo le accuse, il suo studio Archi Tekton avrebbe esaminato progetti al vaglio della stessa commissione, e uno di questi – in via dell’Assunta – sarebbe stato approvato solo dopo l’assunzione di un professionista vicino all’architetto. Inoltre, una testimonianza agli atti rivela che Trivelli avrebbe accettato incarichi da Abitare IN mentre in commissione si valutava un suo progetto in stallo.
Simili le contestazioni a Pier Giorgio Vitillo, ex ordinario di Progettazione Urbanistica del Dipartimento ABC, accusato di aver dichiarato l’assenza di conflitti d’interesse nonostante fosse socio dello studio FOA Studio Architetti Associati, che avrebbe saldato periodicamente fatture all'architetto Luca Mangoni, anche lui membro della commissione paesaggio e incaricato di progetti immobiliari in fase di esame.
L'ombra di un sistema radicato: scelte urbanistiche condizionate da interessi privati
Le indagini della Procura delineano un quadro in cui le scelte urbanistiche sarebbero state condizionate da interessi privati, con connessioni che intrecciano commissioni tecniche, accademia e mondo degli affari.