Milano

Urbanistica a Milano, il cantiere in Brera? Legittimo: lo dicono pratiche edilizie... del 1828

Nell'area dell'intervento immobiliare "Unico-Brera", sotto inchiesta della Procura di Milano, non ci sarebbero state violazioni: la difesa degli indagati riporta una sentenza del Consiglio di Stato che si rifà a pratiche di due secoli fa

di redazione

Urbanistica a Milano, il cantiere in Brera? Legittimo: lo dicono pratiche edilizie... del 1828

Nessuna violazione delle leggi sui volumi dei nuovi immobili nell'area di via Anfiteatro 7 a Milano,  dove è in corso l'intervento immobiliare 'UNICO-Brera' dei costruttori Rusconi, sotto inchiesta della Procura per abusi edilizi e falsi in atto pubblico. L'architetto Marco Emilio Cerri, progettista ed ex membro della commissione paesaggio di Milano indagato per vari reati edilizi, ha depositato mercoledì al gip Mattia Fiorentini durante il suo interrogatorio preventivo una sentenza del Consiglio di Stato che dimostrerebbe come, secondo "pratiche  edilizie del 1828 e del 1934", l'intervento non ha violato alcuna legge sui volumi. Lo riferisce LaPresse.

Il provvedimento dei giudici amministrativi risale al 2021, quando il Consiglio di Stato diede ragione alla società immobiliare, respingendo un ricorso di alcuni abitanti della zona. Una scelta che secondo i legali servirà a dimostrare che non sono stati commessi illeciti nel realizzare i due edifici di lusso da 11 e 4 piani - con prezzi a partire da 660mila euro ad appartamento - e autorizzati con Scia alternativa al permesso di costruire come "ristrutturazione" di due ruderi settecenteschi di 5 e 3 piani di proprietà pubblica, demoliti 14 anni prima. Originariamente, nel 1999 l'amministrazione comunale aveva immaginato di realizzare nuove case popolari. Progetto poi mai realizzato. Nel giudizio amministrativo è stata anche prodotta la "documentazione fotografica" per dimostrare la preesistenza degli immobili da ristrutturare.

Nel 2007 i ruderi sono stati abbattuti e nel 2008 il lotto assegnato a BNP Paribas nel piano di valorizzazioni e alienazioni immobiliari del Comune. La banca ha presentato nel corso degli anni diversi progetti preliminari, sempre incaricando l'architetto Cerri, e poi ha venduto l'area nel 2019 alla società dei Rusconi, RS Sviluppo srl. Secondo i costruttori - si legge - non ci sarebbero violazioni sui volumi di nuovo cemento realizzati anche sulla base delle "pratiche edilizie del 1828 e del 1934" che sono state prodotte.

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