Milano
Urbanistica, i pm: "Gli indagati hanno partecipato alla stesura del ddl Salva Milano"
Per i pm che indagano per corruzione nell'urbanistica milanese i dirigenti indagati hanno contribuito alla stesura del disegno di legge. Maurizio Lupi, tra i parlamentari contattati: "Tutto alla luce del sole"

Urbanistica, i pm: "Gli indagati hanno partecipato alla stesura del ddl Salva Milano"
"La legge 'salva Milano', di cui da mesi si dibatte pubblicamente, e' stata risolutamente voluta e direttamente dettata dagli indagati Cerri e Oggioni ai loro referenti politici presso il governo e la Camera dei deputati del Parlamento della Repubblica, con l'aiuto anche dei referenti politici di Zinna". Lo scrivono la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Mauro Clerici e Marina Petruzzella riferendosi a Giovanni Oggioni, l'ex dirigente del Comune finito ai domiciliari, all'architetto Marco Emilio Cerri, per il quale hanno chiesto una misura interdittiva, e a Franco Zinna, altro dirigente.
Rispetto a questo presunto pressing, i magistrati parlano "di novita' piu' sorprendente, al limite dell'incredibile, che solo le intercettazioni hanno disvelato, e che da' la misura dell'attitudine eversiva degli indagati". "Per di piu', si evince dalle conversazioni intercettate - e' la considerazione dei pm - sono stati proprio Oggioni e Cerrri a pretendere che il testo fosse declinato in termini di 'legge di interpretazione autentica', come poi verificatosi nel 21 novembre 2024.
Le chat rinvenute hanno altresi rivelato che all'elaborazione degli emendamenti al testo di legge di 'interpretazione autentica', hanno collaborato attivamente con Oggioni e Cerri, con l'ausilio anche dei funzionari Viaroli e Riccardo Rinaldi".
Le relazioni con i parlamentari per un ddl che metta al riparo dai procedimenti in corso
Questa "attivita' per ottenere una legge che garantisse il sistema veniva avviata fin dal mese di febbraio del 2024 (vale a dire subito dopo che il Gip di Milano, nell'ambito del procedimento sul caso delle torri di via Crescenzago 105, aveva confermato la validita' dell'impianto accusatorio della Procura, con ampie analisi e citazioni giurisprudenziali, pur non disponendo il sequestro). I piu' attivi in tal senso - per quel minimo che hanno potuto mostrare le conversazioni oggetto delle attivita' tecniche compiute in tre mesi- sono stati gli indagati Cerri, Oggioni, aiutati da Zinna, ed alcuni legali, come l'avvocato Ada Lucia De Cesaris e l'avvocato Fabio Todarello, i cui studi professionali curano i contenziosi e gli interessi economici di grossi gruppi immobiliari operanti a Milano".
Tutti "hanno messo a frutto il reticolo di influenti relazioni che dai loro uffici conduce direttamente al Governo e al Parlamento della Repubblica col fine dichiarato di confezionare una legge che, agendo sui punti piu' sensibili delle violazioni della normativa urbanistica rilevate dai magistrati (nell'esercizio delle funzioni sia requirenti che giudicanti) potesse mettere al riparo il sistema dalle conseguenze dei procedimenti in corso".
Nelle intercettazioni agli atti dell'inchiesta milanese che ha portato all'arresto di Giovanni Oggioni, alcuni indagati sostengono di avere scritto e fatto avere ai parlamentari l'emendamento sulla legge 'Salva Milano' poi presentato dal relatore Tommaso Foti, all'epoca capogruppo di Fratelli d'Italia, e di avere avuto contatti con Maurizio Lupi di 'Noi Moderati' e Alessandro Morelli, senatore della Lega. Entrambi non indagati.
Il dirigente del Comune di Milano indagato "autore" del ddl Salva Milano
Uno scenario che gli inquirenti ritengono veritiero. Il 24 ottobre 2024, si legge negli atti, "Cerri chiama l'avvocato Tommaso Fiorentino e discutono del testo della Salva Milano e dice che arriva direttamente dalla Camera, cioe' da Lupi. Cerri rappresenta che si parla della prima bozza e che gli e' giunta ('mi arriva da quella fonte') e che gli hanno richiesto di esprimere in merito opinioni, pareri e commenti'. Afferma che ha dato lui il testo al relatore del disegno di legge, onorevole Tommaso Foti, in accordo con Guido Bardelli, assessore alla Casa del Comune di Milano. I due, riferisce Ansa, auspicano che passi la tesi dell'interpretazione autentica. Cerri rivendica la paternita' del testo in parola affermando che lo aveva gia' redatto lui a febbraio". "L'avevo fatto io sin da febbraio! - queste le parole riportate dalla Guardia di Finanza dell'architetto indagato -. Adesso l'ho, semplicemente, diciamo, l'ho riguardato e nei giorni scorsi lo abbiamo mandato, ma sono... tre righe! Tre righe, tre righe". I pm mostrano di credergli scrivendo che "non e' una millanteria, ma cio' che e' realmente accaduto"
Lupi: "Nulla da nascondere, i gruppi parlamentari si confrontano con esperti e professionisti"
"Non c'e' nulla da nascondere, ne' nulla da svelare. Non servivano intercettazioni per capire che i gruppi parlamentari, per affrontare questioni complesse, si confrontano con associazioni di categoria, esperti, professionisti, imprenditori e cittadini. E' normale consultare chi puo' offrire spunti utili per migliorare i testi di legge". Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi. "Sul 'Salva Milano', ad esempio, abbiamo ascoltato tutti i soggetti coinvolti, dal sindaco in giu', e tutto e' avvenuto alla luce del sole. Ho ascoltato, come presidente di un gruppo parlamentare, chi ritenevo opportuno, in modo da avere un quadro completo, sia pubblicamente in audizione, sia informalmente. Sono certo che tutti i gruppi, anche quelli di opposizione, abbiano fatto lo stesso. Come potrebbe un ufficio legislativo redigere proposte ed emendamenti senza un ascolto? Deve essere chiaro, pero', che il testo finale e' stato elaborato in totale autonomia perche' il Parlamento non scrive leggi sotto dettatura", aggiunge Lupi.