Milano

Vaccini Covid, Moratti: ipotesi chiusura Fase 1 a inizio marzo

In Lombardia 2.500 operatori entro l’estate inviati da Arcuri. Moratti: “Ho chiesto usare specializzandi. Sarebbero 2.500 medici in più in Italia”

Vaccini Covid, Moratti: ipotesi chiusura Fase 1 a inizio marzo

La fase 1 della campagna vaccinale anti Covid in Regione Lombardia, che riguarda operatori sanitari, sociosanitari e ospiti delle Rsa, si concludera' il 5 marzo. Lo ha assicurato il vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, intervenendo in commissione Sanita'. "E - aggiunge - se verranno rispettare le consegne proposte la fase 1 bis dovrebbe concludersi nelle giornate di fine marzo, 25-26 marzo". Come ha ricordato Moratti in questa fase rientrano gli operatori e ospiti della residenzialita' psichiatrica, dell'assistenza domiciliare e dei centri diurni, oltre a farmacisti, dentisti e odontoiatri, operatori della sanita' militare, gli ambulatori accreditati e gli informatori scientifici. Tutto questo pero' dipende da due variabili ha spiegato la vice presidente: la consegna da parte del governo e dalle case farmaceutiche e se potra' essere allargata la platea di chi fa le vaccinazioni agli specializzandi del primo e del secondo anno.

Dunque, non appena sara' completata la fase 1 bis, che "dovrebbe chiudersi intorno al 25, 26 marzo" partira' la seconda fase di somministrazione del vaccino anti covid che riguarda gli ultra ottantenni. Si tratta di "circa 700 mila persone" ha spiegato Moratti. Poi sara' la volta delle persone che vanno "dai 60 ai 79 anni, che sono 2 milioni e dei cronici e fragili, indipendente dall'eta', che sono circa 1 milione di persone. La vice presidente parla di "ipotesi di calendario vaccinale" in quanto tutto dipende dall'arrivo delle dosi. Quanto alle consegne e' stata "trasmessa una ipotesi preliminare per le settimane 8-15-22 febbraio e una ipotesi di completamento della fase 1 sulla base dell'attuale piano di consegne previsto per il 5 marzo" ha sottolineato. "Stiamo individuando le strutture, Ats avra' il compito di individuare i bisogni anche di somministrazione domiciliare - spiega - e di coordinare la campagna a livello territoriale e la relazione con gli enti locali per la pianificazione. Le Asst avranno il compito dell'attivita' vaccinale con personale proprio a attraverso la call commissariale con volontari e specializzandi". La vice presidente della Lombardia ha chiarito che alcune categorie, come gli ultraottantenni "avranno necessita' di avere una prenotazione e una somministrazione diversa". L'idea e' "privilegiare il canale dei medici di medicina generale, con i quali abbiamo gia' chiuso un accordo, e con le farmacie. E' prevista la somministrazione nelle farmacie con la supervisione di un medico" ha concluso.

Vaccino: somministrate 78,5% dosi consegnate 

"Le vaccinazioni alla data del 26 gennaio erano 246.271 su 305.820 dosi consegnate parti al 78,8 per cento", ha spiegato Letizia Moratti. "L'indicazione data dal commissario - ha ricordato - e' stata quella di avere delle scorte sufficienti per garantire a tutti la somministrazione della seconda dose". Al momento sono in fase di vaccinazione tutti gli operatori sanitari, sociosanitari e gli ospiti delle Rsa. "La popolazione individuata e' una popolazione di 340 mila unita', aderenti sono 320mila, rivista con i criteri indicati dalla struttura commissariale: operatore a qualunque titolo presente in struttura" ha concluso.

Terapia intensiva: diminuzione sensibile, 451 posti occupati 

In questo momento i posti letto occupati dai pazienti "in terapia intensiva sono 451, rispetto ai 560 posti letto dedicati", sottolinea Moratti. Dai dati emerge che "c'e' uan diminuzione sensibile dal picco avuto il 23 di novembre. C'e' un sensibile miglioramento oggi" ha commentato Moratti. Quanto ai posti letto occupati da "pazienti Covid ricoverati con sintomi sono 4.659 rispetto a 5.302 posti letto dedicati. Anche qui c'e' una situazione che ci vede con una discesa di un picco: una diminuzione sensibile, che parte dal 23 novembre e arriva al 25 di gennaio". Al momento dunque c'e' "una disponibilita' dei posti letti superiore a quella necessaria ora. La vice presidente lombarda fornisce anche una sintesi dei piani di ampliamento dei letti ospedalieri per singola Ats e il totale. I livelli che definiscono la gravita', "per quanto riguarda la terapia intensiva oggi ci situiamo a un livello 2". 

In Lombardia personale sanitario no vax e' 11%

La percentuale della non adesione del personale sanitario al vaccino anti Covid in Regione Lombardia e' dell'11%. Quella degli operatori non sanitari e' del 17%. I dati sono sati resi noti dalla vice presidente della Regione Lombardia Moratti, replicando a una domanda su quanti sono i no vax in Lombardia in questa prima fase della vaccinazione. "ll personale sanitario ha aderito per l'89%, gli operatori non sanitari per l'83%, ospiti rsa 91% e operatori rsa 82%" ha spiegato Moratti.

Vaccino: Moratti, chiesto Arcuri visibilita' piano medio periodo 

"Una delle richieste fatta in Commissione salute, tradotta in una lettera ad Arcuri, e' quella di avere una visibilita' rispetto al piano vaccinale di medio periodo". Lo ha detto intervenendo in commissione sanita' la vicepresidente e assessore al welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti in merito alla campagna vaccinale anti Covid. "Per poter dare una comunicazione precisa e puntuale ai cittadini, per fare prenotazioni con anticipo e in maniera piu' precisa possibile - ha concluso - e' importante avere visibilita' di medio periodo" che adesso non c'e', e' "breve".

Moratti, contratto con Pfizer poteva essere migliore

Il contratto con la casa farmaceutica Pfizer per la consegna dei vaccini anti covid sicuramente "poteva essere migliore" ma va ricordato che quel contratto non dipende dalle regioni o dal governo italiano e' un contratto stipulato dall'Unione Europea. Lo ha ricordato la vice presidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti replicando in commissione regionale sanita'. "Era ed e' stato un contratto stipulato in una situazione di emergenza - spiega Moratti -, una situazione nella quale non si conosceva l'esito che avrebbero avuto i vaccini in fase di autorizzazione. Forse avrebbe potuto essere un contratto migliore, questo pero' e' il contratto che c'e'". "Quello che il governo pensa di fare e' tutelare attraverso azioni giudiziarie la mancata consegna. E' un percorso condiviso con la conferenza Stato Regioni - sottolinea -, ma sono i governi gli interlocutori con la Ue: questa partita e' nelle mani del governo, noi naturalmente la sosteniamo. Tutto quello che si puo' fare e si deve fare per il piano vaccinale lo sosteniamo". " E' giusto capire - ha aggiunto Moratti - quanto i governi, incluso il nostro, erano in difficolta' nel momento in cui non si sapeva quale sarebbe stata la possibilita' di avere i vaccini autorizzati. E' comprensibile che ci possa essere stata in quella fase, difficile e concitata, la sottoscrizione di un accordo che avrebbe potuto essere migliore". Quanto al tema delle penali: "da quando ci risulta le penali sono previste solo per la non consegna a trimestre, non per le non consegne settimanali. Con le seconde dosi che devono essere somministrate entro 21 giorni e' evidente che un contratto che avesse previsto delle penali piu' stringenti, e non solo dopo i tre mesi, sarebbe stato un contratto migliore. Ci sembra di capire - ha copncluso - che Pfizer abbia delle altre possibilita' rispetto al pagamento del penali". 







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