Milano

Vaccini, Gori: "Regione Lombardia ha lasciato in coda i più fragili"

Vaccini Covid, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "La Lombardia ha lasciato un po' in coda i fragili". Replica Moratti: "Sei over 80 su dieci vaccinati"

Vaccini, Gori: "Regione Lombardia ha lasciato in coda i più fragili"

La campagna vaccinale anti-covid in Lombardia "non e' perfetta, per usare un eufemismo. Il pezzo che ha fatto piu' difetto e' quello delle prenotazioni, che la Regione ha appaltato a una sua societa', Aria, che ha fatto clamorosamente cilecca". A dirlo e' il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori (Pd), rispondendo a una domanda sulle vaccinazioni in Lombardia, intervistato da Radio 24. "La Lombardia, cosi' come altre regioni, ha lasciato un po' in coda i fragili, gli anziani, mettendo avanti altre categorie. I 20enni vaccinati in Lombardia sono il doppio dei 70enni, una categoria molto piu' fragile che pero' e' rimasta indietro", ha concluso Gori.

Vaccini, Moratti: "Prima dose a più del 60% degli oltre 600mila over 80 lombardi"

Milano - La vicepresidente ed assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, replica alle dichiarazioni del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, secondo il quale gli anziani lombardi sarebbero stati dimenticati e lasciati indietro rispetto ad altre categorie. "Regione Lombardia non ha lasciato indietro nessuno - dice Moratti - ed anzi ha privilegiato con estrema attenzione gli anziani prodigandosi per vaccinarli con sollecitudine ed efficacia"."Ad oggi Regione Lombardia - rimarca Moratti - ha somministrato la prima dose di vaccino a più del 60% degli oltre 600mila ultraottantenni che hanno aderito alla campagna vaccinale a loro dedicata e da tempo ha messo in completa sicurezza le residenze per anziani vaccinando più di 62mila soggetti, il 100% con la prima dose e ben l'80 con la seconda. Senza contare tutte le strutture ospedaliere che, come le Rsa e i loro ospiti, sono state messe in totale sicurezza vaccinando medici, infermieri, operatori soci sanitari ed altro personale anche giovane. E con il personale della scuola abbiamo superato il 65%".La Lombardia ha pagato un prezzo durissimo lo scorso anni nei primi tre mesi di pandemia con quasi la metà dei decessi nazionali. Poi però il sistema sanitario regionale ha saputo reagire pur trovandosi al centro dell'esplosione epidemiologica favorita anche da un'alta densità demografica e da una forte mobilità interna ed internazionale. La seconda ondata ha visto dimezzare i decessi causati dal Covid, per una percentuale pari al 25% dell'Italia, mentre nella terza, quella recente delle varianti, la reazione è stata ancor più efficace registrando un ulteriore calo fino all'11% del totale dei decessi italiani. "Si tratta sempre di numeri severi e drammatici - sottolinea Moratti - per i quali continuiamo a prodigarci al fine di vaccinare nel più breve tempo possibile il maggior numero di cittadini lombardi. Ma il netto calo dei decessi è il risultato di una azione di successo mirata a mettere in sicurezza soprattutto gli anziani, pesantemente colpiti dal virus. Entro l'11 aprile gli over 80 avranno tutti avuto almeno la prima inoculazione. Paesi del nord Europa, per esempio come Olanda, Belgio e Svezia, paragonabili per numero di abitanti alla Lombardia, presentano un numero di dosi somministrate su 100mila abitanti analoghi o addirittura inferiori a noi"."Gli innovativi interventi di contenimento e vaccinazione reattiva - conclude Moratti - hanno permesso di dar vita ad un modello di reazione di successo all'esplosione di focolai. A Viggiù, Mede, Castrezzato, Bollate e nei 23 comuni del Basso Sebino a cavallo tra Bergamo e Brescia queste azioni immediate hanno permesso di abbattere fino a trenta volte il contagio, ponendosi come modello di studio nel mondo."








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