Vago alla caccia della presidenza: dalla Statale al Cnao (forse)
Il patologo pronto a lasciare la carica di rettore per guidare il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica al posto di Borloni.
di Fabio Massa
Gianluca Vago tra poco, non sarà più rettore. Classe 1960, rettore dell'Università degli Studi dal 2012, è un patologo di successo. Con qualche tentazione politica, a leggere le cronache di qualche tempo fa, tanto che intercorsero (stando ai rumors dei tempi) tentativi di dialogo con alcuni esponenti, oggi fuori dalle istituzioni, del Movimento 5 Stelle.
In questi giorni pare che dalle parti del CNAO ci sia un po' di agitazione, e che Vago ne sia uno dei motivi. Il CNAO è il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica. Di fatto è "un Centro di Ricerca e Sviluppo le cui attività spaziano dalla ricerca clinica alla ricerca radiobiologica, a quella traslazionale con l’obiettivo di fornire un continuo miglioramento nella capacità di cura", come recita il suo sito ufficiale. Nel consiglio di indirizzo sono molti gli attori: è rappresentato ovviamente il ministero della Salute, ma anche la Fondazione Cariplo così come il comune di Pavia, dove ha sede. Ci sono poi alcuni rappresentanti delle università (Pavia, il Politecnico e la Statale). E proprio in qualità di rettore della Statale Vago siede nel consiglio di Indirizzo, attualmente presieduto da Erminio Borloni.
Borloni ha una lunga storia nei cda: è stato consigliere in Atm, poi in Avionord, poi consigliere della Mangiagalli e Regina Elena. Dal 2001 è il presidente del CNAO. Chiude il suo mandato, dopo 17 anni, il 31 dicembre 2018. Il consiglio di indirizzo, del quale Vago fa parte, è chiamato a eleggere il nuovo presidente dopo le dimissioni di Borloni. Che - stranamente - sono arrivate con largo anticipo. Per la precisione, con tre mesi d'anticipo considerato che il suo mandato scade il 31 dicembre e sono arrivate adesso. Al suo posto, si vocifera, sarebbe stato proposto proprio Vago, che - a dicembre - non sarà più rettore e dunque non avrebbe più titolo a sedere nel consiglio di indirizzo.
La questione non è solo tecnica, beninteso. E infatti, pare - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano - che il Comune di Pavia e gli IRCSS milanesi abbiano tirato un colpo di freno. Del resto, la posizione di presidente è appetibile per tutti: ha una durata di cinque anni e un emolumento di oltre 100mila euro l'anno. Quindi? Quindi pare che Vago avrebbe voluto competere per la presidenza. Ma che sia stato stoppato. Che cosa succederà adesso? Di certo di mal di pancia ce ne sono molti. Si vedrà.
Commenti