Milano
Vago, la storia del 5 stelle. Irritazione Renzi sul post Expo
di Fabio Massa
A Roma si è registrata una grande irritazione. Il caso, sui giornali milanesi, è approdato in minima parte. Ma quel che qui è passato come un refolo di vento nella grande discussione sulle elezioni di Milano, una indiscrezione e nulla più, nella Capitale pare stia facendo discutere non poco. Tanto da aver causato una grande irritazione nel Governo e da poter far presumere conseguenze future anche di un certo rilievo.
La vicenda è quella che riguarda Gianluca Vago. Rettore dell’Università Statale, classe 1960, patologo, editorialista del Corriere della Sera, è in sella dal 2012. Già alcuni mesi fa Affaritaliani.it lo aveva indicato come possibile candidato di Forza Italia alle elezioni di Milano. Lui, però, non solo non ha mai confermato, ma soprattutto non ha mai dato segno di interessarsi alla contesa. I rumors, però, hanno parlato di lunghi corteggiamenti sia da destra che da alcuni di sinistra, in cerca del Messia rispetto a Emanuele Fiano e Pierfrancesco Majorino. Eppure, un articolo del Messaggero (quotidiano di Roma, notoriamente sede del parlamento e degli scranni anche pentastellati), rivela in modo molto informato dei contatti tra i consiglieri del Movimento e Vago sulla vicenda del post Expo e del fatto che a lui sarebbe stato proposto (poi è sempre complicato distinguere chi soffre da chi s’offre) di correre come candidato sindaco. Di più: si scrive che Gianroberto Casaleggio avrebbe approvato l’idea. Una cosa che però il Movimento 5 Stelle ha negato con decisione, con una nota stampa che smentiva in toto la teoria, tanto cara a Freccero ma anche a Gomez del Fatto Quotidiano della riconoscibilità della candidatura e riaffermava con decisione il metodo di selezione per tutte le elezioni. Intanto Vago soffre (s’offre) in silenzio, non rilasciando dichiarazioni ai tantissimi che l’hanno chiamato per confermare o smentire (entrambe le cose non sono avvenute).
E fin qui, la politica elettorale o preelettorale. Il problema è che Gianluca Vago non è solo il rettore della Statale. Ma è anche e soprattutto uno degli attori principali nel progetto di cittadella universitaria che dovrebbe nascere nel post Expo. L’Università degli Studi è centrale, in questo gioco. Così come è stata centrale anche nella complicatissima partita della riforma sanitaria, dove il “partner” del momento per Vago era invece Roberto Maroni. Coincidenze, di certo. Ma davvero il Governo che sarà decisivo per i progetti sul post-Expo rimarrà indifferente a corteggiamenti di segno così decisamente opposto? La speranza è che il dibattito si fermi nuovamente sui contenuti. Altrimenti la possibilità di perdere il treno sarà molto alta.
@FabioAMassa