Milano

Via libera alla riqualificazione: rinasce la Torre Galfa

Concluso l’iter autorizzativo del progetto di riqualificazione curato dall’architetto Maurice Kanah dello Studio bg&k associati, sta per rinascere la Torre Galfa, il grattacielo di 103 metri costruito nel 1959 su progetto dell'architetto Melchiorre Bega. L’obiettivo della proprietà UnipolSai, condiviso con il Comune di Milano, è stato quello di recuperare e valorizzare una delle più importanti icone dell’architettura moderna che, dopo anni di abbandono, tornerà ad essere nuovamente un elemento di eccellenza della città. I lavori inizieranno nel gennaio 2016, per un investimento complessivo da parte di UnipolSai di circa 100 milioni di euro.

“Questo progetto rappresenta un altro importante obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale nell’ambito della politica di rigenerazione del patrimonio esistente, inutilizzato” ha affermato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e Edilizia privata del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris, durante la conferenza stampa congiunta svoltasi all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele. “È emblematico che si tratti proprio della Torre Galfa, per la cui riqualificazione avevamo promesso l’approvazione del progetto in tempi brevi”. 

“Dopo 16 anni di inutilizzo - ha dichiarato Gian Luca Santi, direttore generale immobiliare e società diversificate di UnipolSai - Torre Galfa tornerà ad essere uno dei simboli della città. L’incuria e l’abbandono ne avevano deturpato l’immagine snaturandone il suo alto valore architettonico. Grazie all’intervento di Unipol, si è provveduto alla riqualificazione di questo storico edificio che sarà caratterizzato da destinazioni funzionali miste con criteri all’avanguardia di ottimizzazione degli spazi”.

La torre Galfa, che ha una superficie lorda complessiva di 27mila metri quadri, avrà una destinazione ricettivo/alberghiera (superficie di 12mila metri quadri estesa dal piano -1 al 12esimo piano dove ci sarà un nuovo hotel del gruppo Melià) e residenziale (superficie di 13mila metri quadri dal 13esimo al 31esimo piano) con servizi dedicati (autorimessa, box auto, sale meeting e convegni, ristorante e area fitness) e ingressi separati.

L’impegno è stato quello di conservare l’immagine della torre così com’è stata progettata dall’architetto Bega per restituirla alla memoria collettiva della città, valorizzando le peculiarità originarie del progetto come, ad esempio, l’elegante facciata a vetrata continua (curtain wall) da cui la struttura portante della torre risulta arretrata rispetto al suo filo esterno e quindi “invisibile”. I cardini del progetto – che dal 25 al 29 maggio sarà oggetto di una mostra dedicata all’Urban Center con acquarelli, rendering e un plastico - sono riassumibili nel desiderio di conservare l’eleganza della struttura, di dotare l’edificio di un involucro ad alta efficienza energetica e nella volontà di restituire alla collettività lo spazio a livello del piano stradale, offrendo un’occasione importante di riqualificazione di tutto l’isolato. L’area esterna antistante ospiterà il volume del cubo di cristallo che racchiude l’ascensore per l’accesso “senza barriere” al livello -1 della scala elicoidale. Lo slargo dove si trova il cubo è stato pensato come luogo di passaggio e di incontro, punto di riferimento per le attività della zona. 







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