Milano
Milano, nuova targa per Ramelli al Molinari. I centro sociali contestano Valditara
Il ministro dell'istruzione all'istituto milanese frequentato da Sergio Ramelli, ucciso 50 anni fa da esponenti di Avanguardia Operaia. La contestazione dei centri sociali

Il ministro Valditara al Molinari
Milano, nuova targa per Ramelli al Molinari. I centro sociali contestano Valditara
Contestato a Milano il ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Il ministro, con la sottosegretaria Paola Frassinetti, e' stato in visita all'istituto Molinari, scuola di Sergio Ramelli, in occasione dei 50 anni dell'aggressione dello studente militante del Fronte della Gioventu' colpito a morte da un gruppo di Avanguardia Operaia nel 1975. La visita e' stata organizzata per porre una seconda targa in memoria del ragazzo.
Gli studenti dei collettivi, con anche centri sociali e sindacati di base, contrari all'iniziativa, hanno intonato cori e esposto striscioni, anche contro la precarieta' nella scuola. "Valditara, la nostra scuola, non il tuo palco", "Fuori i fascisti dalle scuole", hanno scandito. "Valditara fuori dalle scuole, figlio sano del patriarcato", "Vogliamo andare a scuola, non morire in alternanza scuola-lavoro", "Tagli all'Istruzione per finanziare il genocidio", "Fondi all'educazione sessuale ora" e "La scuola e' antifa" si legge su alcuni manifesti. "Il governo piu' a destra da dopoguerra a oggi. Ci vengono a raccontare che noi siamo divisivi e violenti, ma i violenti sono loro", hanno detto al megafono.
Valditara: "Ramelli, un omicidio maturato nel mondo della scuola"
Il ministro, a margine della visita durante la quale è stata esposta una targa in memoria di Sergio Ramelli, ha commentato: "Voglio ringraziare la scuola per avere accettato l'affissione di questa targa. Lo ritengo un giorno importante per commemorare un ragazzo ucciso 50 anni fa. Innanzitutto un ragazzo, la morte di qualsiasi ragazzo deve essere sempre rispettata e commemorata perche' la persona umana non ha appartenenza politica. Un ragazzo innocente, non lo dico io ne' Wikipedia, lo dicono le indagini"
"Sergio Ramelli non era un picchiatore, un violento, secondo alcune testimonianze agli atti avrebbe addirittura aderito al Fronte della Gioventu' dopo avere fatto un tema sulle Brigate Rosse, dove lui condannava duramente le Br e il silenzio diffuso nei confronti dell'uccisione di due militanti del movimento sociale - ha aggiunto - un ragazzo dunque che aveva avuto il coraggio di esprimere le proprie idee, quel tema venne affisso nei corridoi della scuola e da quel momento per lui inizio' l'inferno. Quindi un omicidio che matura purtroppo all'interno del mondo della scuola, e' all'interno della scuola che lui subi' minacce, violenze, fu picchiato e costretto ad abbandonare la scuola. Pensate la gravita' di questo fatto. Proprio perche' noi vogliamo mettere al centro la persona e crediamo fortemente nei valori della nostra Costituzione, ho voluto che questa giornata fosse trasformata in una giornata simbolica, di come si debba rispettare chiunque abbia delle idee anche diverse"
Il consiglio d'istituto si era espresso contro la nuova targa
"In ricordo di Sergio Ramelli, studente di questo istituto, ucciso per le sue idee il 29 aprile 1975". E' quanto si legge sulla nuova targa, aggiornata con l'intestazione del Mim, che e' stata posta stamattina all'istituto Molinari.
"Quello che la scuola doveva dire l'ha detto", ha tagliato corto il preside rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulla targa. Il consiglio d'istituto aveva infatti votato all'unanimita' una delibera contraria all'iniziativa dal momento che in biblioteca c'era gia' una targa che ricorda il ragazzo. "C'era una targa ma non c'era l'intestazione del ministero. Abbiamo rispettato il luogo - ha spiegato Frassinetti - la targa e' un po' nascosta, ma non c'era la volonta' di andare contro i desiderata della scuola. La targa ha la firma del ministero nel cinquantesimo anniversario. I ragazzi dentro sono stati molto collaborativi. Abbiamo parlato anche di scuola e prospettive del lavoro".
Frassinetti: "Contestazioni e proteste? Ramelli evidentemente divide ancora"
A chi le ha chiesto delle contestazioni, ha risposto: "Fuori ho visto tanti miei coetanei un po' attempati", definendosi "stupita" da chi si dice contrario. "Il fatto che gia' ci fosse la targa avvalora il fatto che non c'era niente in contrario. Metterci la sigla del ministero non mi sembra sia un atto cosi' dirompente. Se non si parla di un anniversario cosi' importante nel cinquantesimo.... il ministero voleva apporre una targa del ministero uguale all'altra e nella stesso posto. Sinceramente non mi sembra una imposizione cosi micidiale. La lettera che ho ricevuto" da alcuni docenti della scuola "era interlocutoria. Diceva che c'e' gia' la targa, e che potremmo parlare di questi eventi, fare un confronto ma lo deve organizzare la scuola, io sono disponibile", spiega. Una memoria quella di Ramelli che evidentemente ancora divide, ma la sottosegretaria respinge accuse di parte: "Porto i fiori anche a Tinelli. Mi ha colpito molto anche quell'omicidio. Destra, sinistra sono ragazzi, soprattutto Tinelli e Ramelli, morti in modo veramente disarmante. Mi piacerebbe ci fosse una memoria condivisa per tutti", ha concluso.
A Palazzo Reale la presentazione del francobollo dedicato a Ramelli

Ramelli è stato ricordato anche nella Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale con l’evento “Un francobollo per Sergio Ramelli”, alla presenza del Ministro delle Imprese Adolfo Urso e del Sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, oltre a tanti rappresentanti istituzionali nazionali, regionali e comunali.
“L’incontro ha rappresentato un momento di riflessione sul significato della memoria e sull’importanza di trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza di una stagione buia della nostra storia, affinché simili tragedie non si ripetano mai più. L’intitolazione di un francobollo dedicato a Sergio Ramelli non è solo un atto simbolico, ma un segnale concreto di giustizia e riconoscimento da parte delle istituzioni.” hanno dichiarato Simone Orlandi, coordinatore cittadino, e Deborah Dell’Acqua, vice coordinatore di Fratelli d’Italia Milano.
“Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale per restituire dignità alla memoria di Sergio Ramelli e per ribadire che l’odio non può trovare spazio nella nostra società. Il sacrificio di Sergio deve essere monito e insegnamento per tutti, al di là delle appartenenze politiche” , hanno commentato i vertici locali di Fratelli d’Italia.