Milano

Stop alle moto inquinanti a Milano, la protesta dei bikers contro l'assessore Censi

Motociclisti milanesi contro lo stop alle moto euro 0, 1 e 2 da ottobre 2025. Polemica sui dati presentati dall'assessore Censi. Marcora (FdI): "Dimissioni"

di redazione

Stop alle moto inquinanti a Milano, la protesta dei bikers contro l'assessore Censi

Monta la protesta dei bikers milanesi contro il proposito dell'Amministrazione Sala di bloccare da ottobre 2025 la circolazione delle moto euro 0, euro 1 e euro 2. L'intenzione di Palazzo Marino, che ha già concesso una proroga di un anno, è stata ribadita dall'assessore Arianna Censi nel corso di una audizione iin Municipio 3. Nella quale gli animi si sono surriscaldati, in particolare quando l'assessore ha presentato un dato significativamente diverso da quello che risultava ai motociclisti presenti in sala. Censi ha infatti detto che le moto Euro 0 ed Euro 1 rappresenterebbero il 3% dei mezzi circolanti complessivi, mentre i dati Aci parlerebbero del 37%. I bikers hanno polemicamente abbandonato l'aula.

Il referendum dei motociclisti contro lo stop alle moto a Milano

I centauri sono pronti ad avviare un referendum cittadino. La raccolta firme partirà il 15 marzo in occasione del raduno organizzato con ritrovo alle 15 al campo sportivo Saini di via Corelli 136.

Marcora (FdI): "Se i dati di Censi sono sbagliati, si dimetta"

Ma anche Fratelli d'Italia sta affrontando la tematica. Durante la seduta del consiglio comunale di lunedì 17 febbraio è intervenuto Enrico Marcora: “L’amministrazione Sala e l'Assessore Censi vogliono bloccare da ottobre 2025 la circolazione delle moto euro 0, euro 1 e euro 2 dichiarando, in una pubblica assemblea, che tali moto sono meno del 3% dei mezzi circolanti complessivi nella nostra città. L’ACI tuttavia pubblica sul suo sito dati ben diversi alzando tale percentuale al 37%."  “Una differenza notevole” sottolinea Marcora "Chiarisca Censi: dove ha preso il 3%? Chiarisca perché se fosse superficialità nel reperire i dati e mancanza di approfondimento su una tematica così delicata, con un divieto che rischia di causare ulteriore caos nel traffico milanese già congestionato, costringendo i motociclisti interessati dal divieto ad utilizzare le auto, credo, che le sue dimissioni siano un atto dovuto.”

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