Milano

'Vietato vestirsi da prostituta', è polemica a Cassina de' Pecchi

Il sindaco di Cassina de' Pecchi, Elisa Balconi, attaccato per un articolo del regolamento della Polizia Locale che fa riferimento all'abbigliamento

'Vietato vestirsi da prostituta', è polemica a Cassina de' Pecchi

Scoppia la polemica nel Milanese per un testo, ancora in fase di approvazione, di un nuovo regolamento della Polizia Locale a Cassina de' Pecchi, che vorrebbe introdurre il divieto, in un luogo pubblico, di intrattenersi con soggetti che "per l'abbigliamento" o "per le modalita' comportamentali" manifestino "l'intenzione di esercitare l'attivita' consistente in prestazioni sessuali". Il testo ha provocato una serie di attacchi al sindaco leghista di Cassina de' Pecchi, Elisa Balconi.

"Nessuno limitera' mai la liberta' delle donne a Cassina de' Pecchi. Non finche' io saro' sindaco. Non finche' i miei assessori saranno la Giunta. Non finche' il Consiglio Comunale (almeno quello di maggioranza) sara' composto come ora. Le chiacchiere le lascio volentieri ai chiacchieroni", ha scritto su Facebook Balconi.

Si schiera dalla parte del sindaco di Cassina il consigliere regionale della Lega, Riccardo Pase, che in una nota ha dichiarato "“Tutta la mia solidarietà al Sindaco di Cassina de Pecchi Elisa Balconi, colpevole solo di lavorare nell’interesse dei suo territorio e dei sui cittadini. L’articolo contestato fa riferimento a comportamenti contrari all’igiene, al decoro e al quieto vivere, con un accenno all’abbigliamento esclusivamente in relazione allo svolgimento di attività che evidentemente sono collegate all’esercizio della prostituzione. È chiaro e palese che l’intenzione del Sindaco sia unicamente quella di salvaguardare il proprio territorio dallo sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione, e non quello di voler vietare o condizionare la scelta dei capi di abbigliamento da indossare."

"La formulazione dell’articolo,- prosegue Pase-  che viene tra l’altro adottata anche in moltissimi altri regolamenti nei Comuni di tutta Italia, non manifesta di certo un attacco alla dignità delle donne, ma denota invece solo la volontà di contenere un fenomeno, che troppo spesso ha rivolti e conseguenze negative sulla vita di molte donne. L’attacco al Sindaco è solo un tentativo maldestro da parte delle opposizioni di voler fare polemica, a discapito dell’immagine di un primo cittadino donna, che ha sempre dimostrato grande capacità amministrativa e attenzione per il territorio. Esorto quindi il Sindaco ad andare avanti come ha sempre fatto, senza prestare attenzione a queste polemiche strumentali, che nulla di buono possono portare al suo Comune”.








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