Vigile ucciso, Corte: accusa di omicidio anche al complice
Per la Corte d’Appello Milos Stizanin deve essere indagato per concorso in omicidio volontario. Annullata la sentenza del 2014
Vigile ucciso: Corte, accusa omicidio anche a complice
Deve essere indagato per concorso in omicidio volontario Milos Stizanin, il nomade serbo che era in auto con Remi Nikolic quando sei anni fa fu travolto e ucciso il Vigile urbano Niccolo' Savarino. Sulla vicenda la Cassazione aveva rinviato gli atti alla Corte d'Appello e quest'ultima ha deciso di annullare la sentenza con cui Stizanin era stato condannato a 2 anni e mezzo per favoreggiamento.
Il Comune di Milano ha espresso "soddisfazione" per la decisione. "Ringrazio per l'impegno e la tenacia il sostituto procuratore e l'avvocatura del Comune - dice la vicesindaco Anna Scavuzzo - che in questi anni ha sempre affiancato la famiglia Savarino che ha dovuto affrontare un terribile lutto". Mentre il comandante dei vigili milanesi, Marco Ciacci, ha aggiunto: "Il Corpo della Polizia Locale e' stato molto scosso dalla vicenda che aveva coinvolto un agente in servizio barbaramente ucciso e colpito dalla sentenza di primo grado. Questa notizia sara' accolta con favore da tutti gli agenti".
La reazione dal Comune di Milano
Il Comune di Milano esprime soddisfazione per la decisione della Corte di Appello di annullare la sentenza con cui Milos Stizanin, il giovane serbo che era in auto con Remi Nikolic quando travolse e uccise l’agente di Polizia Locale Nicolò Savarino, era stato condannato a due anni e mezzo per favoreggiamento e indagarlo per concorso in omicidio volontario. In questi anni l’Avvocatura del Comune di Milano è sempre stata a fianco della famiglia dell’agente Savarino, presente a tutte le udienze a carico sia di Remi Nikolic che di Milos Stizanin e si è costituita parte civile. Milos Stizanin era stato arrestato nell’agosto 2012, dopo che era fuggito all’estero, e estradato in Italia il 13 agosto dello stesso anno. Era stato indagato e condannato per favoreggiamento. Già in secondo grado di giudizio il sostituto procuratore Sandro Celletti aveva chiesto la nullità della sentenza d’appello e di procedere con l’accusa di concorso in omicidio. Ma la sentenza fu confermata. Il Comune di Milano, insieme alla famiglia dell’agente di Polizia Locale e al procuratore Celletti aveva fatto ricorso alla Cassazione che aveva annullato la sentenza, rinviando per l’esame del merito alla Corte d’appello che oggi ha stabilito che Milos Stizanin deve essere indagato per concorso in omicidio volontario. “Ringrazio per l’impegno e la tenacia il sostituto procuratore e l’Avvocatura del Comune – dice la vicesindaco Anna Scavuzzo – che in questi anni ha sempre affiancato la famiglia Savarino che ha dovuto affrontare un terribile lutto”. “Il Corpo della Polizia Locale – ha aggiunto il comandante Marco Ciacci – è stato molto scosso dalla vicenda che aveva coinvolto un agente in servizio barbaramente ucciso e colpito dalla sentenza di primo grado. Questa notizia sarà accolta con favore da tutti gli agenti”.