Milano

Violenza sessuale nella Milano bene: condannato bocconiano 27enne

a cura della redazione

La violenza è avvenuta nell'abitazione in Brera della figlia di Urbano Cairo, del tutto estranea alla vicenda. Protagonisti alcuni bocconiani

Violenza sessuale nella Milano bene: bocconiano condannato a quattro anni e due mesi

Una brutta storia di violenza sessuale che vede protagonisti alcuni giovani bocconiani della Milano bene. Teatro del fatto il quartiere di Brera, nell'abitazione della figlia del presidente di Rcs Urbano Cairo, del tutto estranea ai fatti, che risalgono all'alba del 23 ottobre 2021. Il 27enne accusato di violenza ai danni di una studentessa universitaria 25enne è stato condannato in abbreviato lo scorso venerdì a quattro anni e due mesi, come riferisce La Stampa, che ricostruisce la vicenda.

La violenza dopo una notte in giro per locali

Un gruppo di giovani amici trascorre la notte girovagando tra i locali milanesi. Verso l'alba il gruppo fa ritorno a casa della figlia di Cairo, dove giunge anche un altro amico di lei, 27enne. Dopo un'ultima spaghettata, la padrona di casa ed il compagno si ritirano nella camera da letto mentre al piano di sotto la 25enne con due amici e il nuovo arrivato; uno dei quattro lascia l'appartamento alle 6 del mattino. In seguito la giovane viene svegliata dal 27enne, che sopra di lei si accinge a violentarla, ma si ferma immediatamente non appena la ragazza apre gli occhi. La giovane, ancora intorpidita dal sonno e dall'alcol, riesce a lasciare l'appartamento solo dopo un'ora. Con l'aiuto di altre amiche si reca prima in ospedale e poi a fare denuncia.

L'accusa è accolta con grande sorpresa anche dalla padrona di casa, grande amica del ragazzo a cui è imputata la violenza.  La presunta vittima inoltre coinvolge nella propria versione anche l'altro giovane presente nella stanza, in quanto pur essendo un carissimo amico non sarebbe intervenuto per aiutarla. Nel processo che segue, il giudice Massimo Baraldo condanna l'aggressore a 4 anni e 2 mesi. La vicenda è rimasta nell'ombra fino ad ora, portata alla luce  dalla condanna del 27enne.







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