Milano

Violenze di gruppo e satanismo: ragazza schiava della famiglia affidataria

Il tribunale di Milano riapre un agghiacciante caso con protagonista una famiglia lombarda, tra violenze sessuali, riti satanici e sequestri

Violenze di gruppo e satanismo: ragazza schiava della famiglia affidataria

Una scioccante vicenda di violenze sessuali di gruppo e satanismo, con vittima una ragazza affidata ad una famiglia lombarda che l'ha ridotta in schiavitù. Una storia talmente inquietante che più volte la giovane non è stata creduta dai magistrati in passato. Sino alla svolta con cui giudice e pm di Milano hanno deciso di riaprire il caso. Dopo le prime notizie riferite dal Giornale, Agi ha avuto accesso alle sessanta pagine dell'ordinanza cautelare nei confronti della coppia. Si tratta delle accuse della donna, che ora dovranno essere nuovamente vagliate. Ma nel frattempo  il gip di Milano Stefania Pepe ha disposto l'obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento alla presunta vittima considerando le sue accuse "pienamente credibili".

Sesso e satanismo: la figlia adottata ha avuto un figlio dal padre

E con un punto fermo: la ragazza presa in affido dai due a poco prima dei 18 anni ha avuto un figlio dal padre affidatario durante il periodo in cui era nella sua custodia. "I due imputati hanno ridotto e mantenuto Silvia (nome di fantasia) in uno stato di soggezione continuativa - scrive la giudice della vicenda anticipata nei giorni scorsi dal 'Giornale' - tale da compromettere seriamente la relativa liberta' di autodeterminazione, ritenendola al pari di un oggetto di cui disporre a loro piacimento, una 'schiava' che doveva assecondare ogni loro richiesta, destinata a subire violenze sessuali individuali con il padre e brutali violenze sessuali di gruppo nel corso di inquietanti rituali che si svolgevano con modalita' che richiamavano le messe sataniche".

"Picchiata, sedata, distesa a un tavolo e sottoposta a brutali sevizie e violenze sessuali"

In passato Silvia ha denunciato piu' volte le presunte violenze ma non e' stata creduta, a torto secondo giudice e pm di Milano, dalla maggior parte degli altri magistrati su fatti che sarebbero accaduti tra un piccolo centro lombardo e in Toscana. Le violenze piu' crude vengono descritte in modo "chiaro, preciso e coerente" in un centro di registrazioni musicali, dunque insonorizzato, gestito dal padre affidatario. "Dopo essere stata picchiata e sedata - si legge nell'ordinanza - veniva condotta nello studio, comunicante con l'abitazione, allestito con un tavolo al centro, candele e un crocifisso capovolto e qui, distesa su un tavolo, sottoposta a brutali sevizie, ferita alla schiena e alle gambe con un coltello, e poi sottoposta a violenze sessuali da parte del padre affidatario e di altri uomini incappucciati e vestiti di bianco mentre la moglie recitava litanie e la teneva ferma. All'esito di tale inquietante rituale le veniva poi ricucita la vagina dall'indagata con alcuni punti di sutura".

Gli abusi iniziati nel 2000 e proseguiti sino al 2015 con il sequestro in Toscana

Gli abusi sarebbero iniziati nel 2000 pochi mesi dopo che la ragazza era stata affidata dopo avere denunciato per violenze i suoi genitori naturali facendo partire un'inchiesta poi archiviata dopo la sua ritrattazione. In seguito ha detto di avere fatto marcia indietro solo per paura. Nel 2002 e' nato il bimbo di Silvia e del padre affidatario che, assieme alla moglie, avrebbe cercato di indurla ad abortire definendo la creatura in grembo "un abominio della natura". Per punirla di averlo fatto nascere l'avrebbero poi infibulata durante i riti satanici. Solo diversi anni dopo il bambino e' stato allontanato dalla casa dove i tre vivevano e Silvia e' andata a vivere in Toscana in una dimora protetta. Li', e' l'ipotesi dell'accusa che si prolunga fino al 2015, sarebbe stata sequestrata e sottoposta alle violenze di gruppo. In un'occasione, "i carabinieri l'hanno trovata segregata in un'intercapedine", in un'altra "in una botola". Le perizie a cui e' stata sottoposta, annota il giudice, "non hanno messo in luce patologie di carattere psichiatrico" anzi sembrerebbe "dotata di buon senso della realta'".

I legami della famiglia adottiva con ambient satanisti

I riscontri verrebbero anche da "referti medici sulle gravi lesioni (non autoinferte)" e dai legami della coppia con "soggetti di ambienti satanisti", oltre che dalle testimonianze di persone che l'hanno curata. Nei mesi scorsi, Silvia avrebbe ricevuto delle minacce da parte dei due. I provvedimenti cautelari sono l'epilogo parziale di una storia giudiziaria lunga e complicata, passata per varie archiviazioni e una sentenza di prescrizione dopo un'assoluzione in primo e una condanna in secondo grado a Firenze nei confronti dei coniugi in relazione al solo reato di sequestro di persona. Nell'ordinanza il giudice avverte che, se le prescrizioni non dovessero essere rispettate, scatterebbe l'arresto.








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