Milano
Visibilia, la gup: "Sette anni di bilanci truccati hanno aggravato la crisi"
Venerdì accolto il patteggiamento di Visibilia, società fondata dal ministro Santanchè . La giudice per l’udienza preliminare di Milano: "Plurime condotte di falso e gestione inadeguata"
Visibilia, la gup: "Setti anni di bilanci truccati hanno aggravato la crisi"
Le società Visibilia Editore spa e Visibilia Editrice srl, fondate dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, sono state come noto coinvolte in un’inchiesta che ha portato alla condanna per patteggiamento delle due aziende per falsi in bilancio e illeciti amministrativi commessi tra il 2016 e il 2023.
La giudice per l’udienza preliminare di Milano, Anna Magelli, ha accolto venerdì scorso il patteggiamento delle due società: 63.600 euro di multa e 15mila euro di confisca per Visibilia Editore, e 30mila euro di multa e 10mila di confisca per Visibilia Editrice. Daniela Santanchè, che ha dismesso le sue cariche nelle società, è stata rinviata a giudizio insieme ad altri 15 imputati e una società del gruppo per accuse di false comunicazioni sociali.
Visibilia, bilanci falsati e gestione inadeguata
Secondo le motivazioni della sentenza, le società avrebbero messo in atto una serie di condotte finalizzate a celare le effettive perdite economiche, evitando le necessarie svalutazioni e ricapitalizzazioni, al fine di mantenere la quotazione di Visibilia Editore in Borsa e i rapporti bancari e finanziari.
Visibilia Editore, come riportato, "già dal 2016 avrebbe dovuto svalutare integralmente" voci come l’avviamento e le imposte anticipate, ma ciò non è stato fatto, nonostante l’assenza di una seria prospettiva di continuità aziendale e l’irrealizzabilità dei piani industriali presentati. Questi ultimi, definiti "eccessivamente ottimistici", avevano il concreto effetto di evitare svalutazioni contabili, pur in un quadro di utili mai conseguiti tra il 2016 e il 2020.
Il ruolo delle consulenze e delle indagini della Procura
Le accuse mosse dalla Procura di Milano, sostenute dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, sono state confermate anche dalle consulenze del commercialista e docente della Bocconi Nicola Pecchiari, che ha firmato numerose relazioni sul caso Visibilia. Le conclusioni di Pecchiari evidenziano come le società abbiano mantenuto "una gestione inadeguata, contabile e amministrativa", permettendo così la commissione dei reati.
La sentenza sottolinea anche le critiche mosse dalla Consob alla società di revisione che aveva espresso giudizi senza rilievi sui bilanci, giudizi che si sono rivelati discordanti rispetto alle analisi della Guardia di Finanza e della Procura.
Nonostante le condanne delle società, la giudice ha rilevato che le condotte illecite non hanno prodotto "un profitto di rilevante entità" ma, al contrario, hanno aggravato la condizione economica delle aziende, rendendo necessarie continue ricapitalizzazioni.
Il rinvio a giudizio della ministra Santanchè e degli altri imputati rappresenta un ulteriore capitolo di una vicenda giudiziaria complessa, che mette in discussione non solo la gestione delle società coinvolte, ma anche il ruolo di figure di alto profilo nel panorama politico e imprenditoriale italiano.