Milano
Vuoi una consulenza in Serravalle? Soldi e zero controlli. Il caso
Serravalle engineering a chi utilizza le autostrade lombarde e nazionali non dice nulla. Eppure, per alcuni, segnatamente alcuni consulenti lautamente pagati, Serravalle Engineering vuol dire molto. Moltissimo. In pratica, una manna per chi a fine mese vuole trovarsi un bel bonifico sul proprio conto. Certo, non è pratica possibile a tutti, in un’Italia che vive sull’economia relazionale
Ma veniamo al punto. Per chi incappa nella relazione messa a punto dal servizio di internal auditing datata 2 luglio 2015 le sorprese sono molte. Paginette che svelano senza troppi giri di parole qual è lo stato della società posseduta al cento per cento da Serravalle e che, quindi, mettono nel mirino la vecchia gestione, quella del presidente Guido Manca voluto sulla poltrona più alta della Serravalle engineering da Guido Podestà, allora inquilino di Palazzo Isimbardi. Il risultato? Lasciamo la valutazione al report dell’internal auditing che, in queste ore, è arrivato in via informale nelle mani del presidente di Regione Lombardia e di addetti ai lavori che senza perdere tempo hanno subito richiesto approfondimenti. Sono tante le situazioni messe sotto osservazione e tra queste, giusto per dare l’idea dello stato dell’arte, estrapoliamo quella che riguarda un architetto pavese: Franco Varini da Mortara. Cognome assai noto nel gruppo Serravalle poiché, recita il suo stesso curriculum, “Consulente Soc. Serravalle Autostrade S.p.A. dal 2009 al 2013 e Coordinamento Tecnico Serravalle Engineering dal 2004”.
E proprio dal suo curriculum – disponibile al sito http://www.msengineering.it/wp-content/themes/mse/doc/amministrazione-trasparente/consulenti-collaboratori/2015/Arch.Franco-Varini.pdf - si scoprono gli incarichi svolti per conto del gruppo Serravalle: studio di fattibilità oasi di sosta integrate da realizzarsi sulla rete Soc. Milano; studio di fattibilità del parco voltaico in Comune di San Giuliano Soc. Milano Serravalle – Milano Tangenziali e predisposizione relative pratiche urbanistico/edilizie; studio di fattibilità dell’area universitaria da realizzarsi Soc. Milano Serravalle – Milano Tangenziali sull’area di Cascina Gobba; partecipazione al comitato tecnico della soc. Milano Serravalle Soc. Milano Serravalle – Milano Tangenziali per l’analisi dei progetti e capitolati tecnici propedeutici alla predisposizione del progetto definitivo delle seguenti aree di servizio: San Giuliano Est ed Ovest – Rozzano – Muggiano Est ed Ovest – Cascina Gobba Est ed Ovest e, ancora, studio di fattibilità del Piano Casa da realizzarsi sull’area Soc. Milano Serravalle – Milano Tangenziali di Cascina Cantalupa. Insomma, un panel di incarichi tutti di rilievo e di peso affidati a un professionista che, nel suo passato, non è mai stato indagato anche se finito nelle intercettazioni del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri (Ros) di Milano – depositata agli atti dell’inchiesta Infinito nel gennaio 2011 – dove si racconta una storia di pannelli fotovoltaici al cadmio, di depuratori e di altri rapporti d’affari tra Varini e l’ex direttore dell’asl pavese Carlo Chiriacò che, si scoprì, essere legato alla criminalità organizzata calabrese (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/05/abelli-e-il-boss-un’amicizia-fotovoltaica/90318/). Dettagli di cronaca: Franco Varini non c’entra nulla, e infatti nulla lo sfiora. Tuttavia, tornando agli incarichi, l’internal auditing della società li mette nel mirino. Motivo? “prestazioni professionali non controllate" . Sì, avete letto bene: a pagina 12 della relazione si scrive che per l’architetto Varini si è “dato benestare ai pagamenti senza prova valutativa delle prestazioni” ovvero “non si è mai avuto evidenza della verifica della corrispondenza tra le prestazioni eseguite e i previsti controlli”. Niente male, davvero. Ogni mese sul conto corrente dell’architetto dietro presentazione di notula è stato versato un compenso che avrebbe dovuto “essere certificato”.
Come dire: nessun controllo se la prestazione professionale è stata o meno eseguita. Adesso, il neo presidente Fabio Saldini pare abbia “congelato” l’architetto che, attraverso il suo legale Bragò, reclama la liquidazione. Si vocifera possa iniziare una battaglia legale. L’ennesimo guaio per una società che - di suo - di guai ne ha già abbastanza.