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Milano
Water Alliance, nasce un modello pubblico per tutto il Nord Italia
Water Alliance

Water Alliance: a meno di un anno dalla sua nascita, si celebrano i primi passi di un modello lombardo virtuoso di gestione pubblica dell’acqua. Il progetto di Water Alliance è stato presentato ieri, 29 febbraio, a Palazzo Lombardia per coinvolgere gli stakeholder istituzionali e tutte le associazioni di settore. Si tratta di una novità assoluta nel panorama lombardo e una grande sfida che ha come obiettivo quello di affermarsi nel dibattito nazionale, anche in occasione della riforma in atto dei servizi pubblici locali, rappresentando una realtà efficiente fondata su qualità e investimenti, in grado di sviluppare sinergie industriali ed economiche.

Ai saluti istituzionali di Roberto Scanagatti, Presidente Anci Lombardia, e Giovanni Bordoni, Presidente Confservizi Lombardia, è seguito l’intervento del portavoce della rete Alessandro Russo, presidente del Gruppo Cap. Il dibattito è continuato con Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, Guido Bortoni, Presidente Aeggsi e Giovanni Valotti, presidente Utilitalia.

"La principale forza aggregante di Water Alliance - spiega una nota di Cap - è il sistema di valori, caratterizzato dall’assenza di logiche di profitto, dalla vocazione all’eccellenza, dallo stretto legame con le municipalità e i territori, dall’attenzione alla sostenibilità ambientale e dalla focalizzazione sugli investimenti e sulla qualità. Patrocinato da Regione Lombardia, Expo 2015, Anci Lombardia e Confservizi Lombardia, è stato annunciato per la prima volta al pubblico ad aprile 2015 con 7 aziende pubbliche provinciali ed è arrivato recentemente a quota 8 con l’entrata del gestore idrico di Sondrio, Secam".

Come aggregato nel settore idrico le otto aziende della Water Alliance – Gruppo CAP (area metropolitana di Milano), BrianzAcque (Monza e Brianza), Lario Reti Holding (Lecco), Padania Acque (Cremona), Pavia Acque (Provincia di Pavia), Sal (Lodi), Secam (Sondrio), Uniacque (Bergamo), sono seconde in Italia solo ad Acea. Insieme servono quasi mille Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con più di 27mila chilometri di rete di acquedotto e 2.758 pozzi. I depuratori sono 535, ai quali confluiscono più di 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 650 milioni. Nei prossimi cinque anni le 8 realtà investiranno più di 800 milioni di euro: uno sforzo impressionante che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.

“Sono fiero di rappresentare questa rete, nata dalla volontà di imprese che rispondono ogni giorno alle esigenze del territorio con investimenti in infrastrutture e servizi sostenibili, senza meri obiettivi commerciali - ha affermato Alessandro Russo -. Insieme all’esperienza del Veneto e adesso con il Piemonte, che ha manifestato l’intenzione di seguire le nostre orme, alcune delle principali aziende a partecipazione pubblica si stanno alleando e sta nascendo un modello di efficienza nel Nord Italia - continua Russo -: una concreta risposta a chi vorrebbe mettere in discussione la gestione pubblica nel servizio idrico. Chiediamo che le aziende pubbliche possano beneficiare delle stesse regole delle società private: giudicateci per le nostre performance, non fateci sconti ed eventualmente sanzionateci se necessario, ma garantiteci le stesse condizioni di trattamento”.

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