Milano

World Manufacturing Forum, Confindustria: green economy senza ipocrisia

Per Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, è necessario creare il giusto equilibrio tra l’attenzione ambientalista e il fare impresa

World Manufacturing Forum: Bonometti (Confindustria), green economy senza ipocrisie

IMPRESE-LAVORO.COM - Cernobbio (Co) - “Da anni il World Manufacturing Forum rappresenta un appuntamento fisso per gli imprenditori manifatturieri di tutto il mondo, che si ritrovano in questi giorni a Cernobbio confrontandosi sui temi delle tecnologie digitali, sugli scenari futuri, sulle catene del valore, sull’ economia circolare, per il benessere di cittadini e di territori”. “Qui al World manufacturing Forum abbiamo gettato le basi, con le regioni che rappresentano i Quattro motori d’Europa, per un grande progetto di potenziamento e modernizzazione della filiera e sullo sviluppo industriale. Tutto questo deve partire da progetti trasversali che coinvolgano grandi e piccole-medie imprese, centri di ricerca e università di tutta Europa. Insieme si porrà al centro la sostenibilità attraverso l’uso di innovazione tecnologica, di nuovi modelli di business e di economia circolare. E proprio perché riteniamo che un tema delicato come l’economia circolare non sia solo uno slogan o un argomento da convegno, è necessario creare il giusto equilibrio tra l’attenzione ambientalista e il fare impresa. Solo così si realizzerà davvero una green economy senza ipocrisie”. “E’ necessario investire in formazione del capitale umano in chiave 4.0, con competenze che servono alle imprese e che oggi sono spesso introvabili. Per affrontare le sfide dell’innovazione e dell’automazione, allora, è fondamentale ripensare i modelli formativi, coniugando istruzione, formazione e imprese, tra pubblico e privato”. “L’industria europea dell’automotive deve affrontare una triplice sfida: reagire al rallentamento del ciclo economico globale; rispondere alle innovazioni tecnologiche che arrivano dal resto del mondo; soddisfare le esigenze di sostenibilità ambientale. Ma, su tutte, deve essere in grado di superare l’incertezza dei consumatori innescata proprio dalle sfide che abbiamo di fronte”. “E qui si possono proporre soluzioni concrete a diversi livelli, compreso quello delle istituzioni continentali, visto che le quattro grandi regioni produttrici devono avere nell’Unione europea un alleato e non un ostacolo all’agguerrita competizione internazionale. Mai come oggi l'industria manifatturiera deve essere al centro del dibattito europeo. Le aziende dell’automotive non possono continuare a confrontarsi con i mercati esteri dell’Est e dell’Ovest frenate da regole che, sebbene idealmente giuste, diventano nel concreto un danno per l’industria, la crescita, l’occupazione”.








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