Milano
Writers: ‘imputazione coatta’, in 11 a processo a Milano
I writers avevano preso di mira la metropolitana milanese ed erano stati arrestati nel maggio del 2016
Writers: ‘imputazione coatta’, in 11 a processo a Milano
Dovranno andare a processo 11 writer che erano stati arrestati nel maggio 2016 per aver più volte danneggiato con i loro graffiti i treni della metropolitana milanese. Lo ha deciso il gip di Milano, Guido Salvini, che ha rigettato la richiesta di archiviazione inviata dalla procura e disposto l’imputazione coatta. Secondo il giudice gli appartenenti al gruppo WCA ('We can all') erano un’associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento e imbrattamento e di questo dovranno rispondere davanti ad una corte. Il reato associativo, secondo quanto si legge nel provvedimento, deriva dalla considerazione che il fenomeno del “writing” non può prescindere dal concetto di “crew”, ovvero di gruppo organizzato: “WCA era la crew più affermata in Italia: aveva agito non solo a Milano, ma anche in Spagna, in Germania, a New York e in alcune città dell’Australia (...). Le sue azioni erano programmate in modo metodico, con una precisa ripartizione di ruoli: alcuni trasportavano le bombolette, altri controllavano la zona e bloccavano la chiusura delle porte dei treni - talvolta arrivando al corpo a corpo con gli addetti Atm - altri realizzavano i graffiti e altri ancora filmavano l’azione. In questo modo riuscivano a comporre in pochi minuti graffiti lunghi anche decine di metri con l’estensione di decine di metri quadrati”. Nel capoluogo lombardo avevano preso di mira i convogli della linea verde. Tra di loro, poi, c’era un capo, Stefano Maravigna, 36 anni, conosciuto per il soprannome e la “tag” (ovvero la firma apposta sui murales) ‘Siko’. Le posizioni di altri quattro del gruppo originario sono state invece archiviate perché “sono residenti all’estero e sostanzialmente irreperibili” Il fascicolo torna dunque alla procura, con i nuovi capi di imputazione a carico degli indagati.