Milano

Zanni (Lega): "Europee, mettiamo al centro i temi e vediamo cosa fa il Ppe"

di Nicolò Rubeis

Il leghista Zanni, presidente di Identità e Democrazia, sulle alleanze nel centrodestra per le Europee: "Tanti vogliono un cambio di passo...". L'intervista

Zanni (Lega): "Europee, mettiamo al centro i temi e vediamo cosa fa il Ppe"

Entrano nel vivo le manovre per le elezioni europee del prossimo anno, con ricadute soprattutto nel centrodestra. I Popolari, oggi in maggioranza con i Socialisti, ragionano a un nuovo asse con i Conservatori che escluderebbe però, secondo le parole del vicepremier forzista Antonio Tajani, il gruppo europeo Identità e Democrazia, quello della Lega: " Ciò che pensiamo da sempre è molto semplice" spiega l'eurodeputato leghista e presidente di Identità e Democrazia Marco Zanni in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. "Eleggere alla presidenza della commissione Von der Leyen è stato un errore, così come aver concesso pieni poteri sul Green Deal a un signore come Timmermans. Metteremo al centro i temi e vedremo cosa faranno i Popolari".

Zanni, una svolta troppo tardiva?

Ci fa piacere che qualcuno abbia cambiato idea ma non vorremo che fosso solo un’infatuazione, visto l'avvicinarsi delle elezioni, con il rischio che da luglio 2024 torni il vecchio schema tra Popolari, Socialisti, macronisti e magari Von der Leyen alla guida della commissione. Oggi si iniziano a intravedere gli effetti di quell’alleanza, con aziende che chiudono e agricoltori in rivolta. Chi per quattro anni è stato artefice dell’attuale situazione non può porsi come alfiere di queste categorie, su questo non ci siamo.

Però il vicepremier forzista Antonio Tajani dice che non è possibile fare un'alleanza con Identità e Democrazia e alcuni dei suoi partiti.

Tajani è un uomo intelligente e deve salvare il salvabile. Sa benissimo qual è la situazione del Ppe. Tanti, tra i Popolari, vogliono un cambio di passo. E sia loro sia i Socialisti sono in difficoltà, perdono consensi e politicamente hanno bisogno di una rinfrescata. Hanno provato a ribadire la loro neutralità, ma al di là delle pacche sulle spalle i problemi rimangono. Sulle votazioni più critiche spesso il Ppe si è frantumato.

Intanto una delegazione di eurodeputati ID in questi giorni ha incontrato rappresentati di Vox e Matteo Salvini ha visto André Ventura, presidente del partito portoghese Chega.

Noi consolidiamo i rapporti con quelli che sono i nuovi partiti che raccolgono consensi perché parlano agli elettori delusi dal Ppe. Sono sicurò che Vox farà un grandissimo risultato alle elezioni spagnole e magari entrerà nel governo, così come Chega che sta crescendo tantissimo. Noi vogliamo consolidare quest'area in tutta Europa, ponendoci di fronte al Ppe come forza credibile di governo per cambiare. Poi vedremo sui temi i Popolari cosa faranno.

Anche Salvini però aveva detto che il centrodestra unito vince in Italia e in Europa.

Rafforzare i legami con altri partiti conservatori in Europa non vuol dire che non vogliamo il centrodestra unito. Serve mettere al centro i temi e su quelli pensiamo che vada unita la coalizione anche in Europa. Noi siamo pronti, sono altri che devono superare qualche vecchio retaggio. Ma nel 2024 sarà l'onda del consenso popolare a costringere i partiti più scettici a guardare a noi. Ad ogni modo, anche sui temi europei, Salvini è sempre in dialogo con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

Qualcuno sostiene che isolandovi rischiate di essere poco rilevanti.

Ma noi non siamo irrilevanti, non lo siamo stati nemmeno all'opposizione visto che abbiamo contribuito più volte durante la legislatura a disinnescare alcune bombe della commissione. Il Ppe, se deciderà di rinnovare l'attuale matrimonio contro natura, si ritroverà a essere sempre più diviso.







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