Milano

Zona arancione scuro, sindaci protestano: perché Fontana non ci ha avvisati?

Una delegazione di sindaci sotto Palazzo Lombardia: "Chiediamo rispetto Presidente Fontana! Rispetto, per i nostri cittadini e questi territori”

Protesta in Regione dei sindaci in zona arancione rinforzata: "Appreso dai giornali"

Sit-in di alcuni sindaci dell'area metropolitana davanti alla Regione per chiedere "maggior rispetto istituzionale" a Palazzo Lombardia dopo che - lamentano - sono stati informati dell'ordinanza che colloca i loro Comuni in fascia arancione rafforzato solo nella tarda serata di ieri, quando la notizia era già stata diffusa dai media. Presenti, in fascia tricolore, i primi cittadini di Liscate, Truccazzano, Rodano, Melzo, Binasco e Vignate, mentre una lettera, sottoscritta finora anche da una settantina di altri sindaci sarà inviata al governatore Attilio Fontana. "Abbiamo chiesto la solidarietà di tutti i sindaci della Città metropolitana e abbiamo raccolto più di 70 firme a sostegno della lettera, chiediamo una maggiore collaborazione con i sindaci e soprattutto di essere informati in maniera precisa e non tramite gli organi di stampa", ha detto Lorenzo Fucci, sindaco di Liscate.

Franco De Gregorio sindaco di Truccazzano, ha invece raccontato: "Abbiamo ricevuto una telefonata ieri sera dal dg dell'Ats Bergamaschi che comunicava che il Comune era passato in zona arancione rafforzata, mentre sui media e era già comparsa l'ordinanza della Regione. Un minimo di rispetto istituzionale verso i sindaci e verso i cittadini stessi credo sia dovuto". L'iniziativa - è stato spiegato - anche se è sostenuta in gran parte da sindaci di centrosinistra, non ha connotazioni partitiche. "Io non faccio parte del Pd, né del centrosinistra né del centrodestra, ci sono sindaci tra i firmatari che non sono di centrosinistra come la sottoscritta", ha affermato il sindaco di Rodano Roberta Maietti - non è una protesta contro il centrodestra o politica è una richiesta di comunicazione" perché "il lavoro di squadra si deve fare anche con il piccolo sindaco che è direttamente a contatto con i cittadini, che parla con le famiglie e con gli ammalati". Alla protesta sono intervenuti anche alcuni consiglieri regionali del Pd. "Non è possibile che dei sindaci che si trovano a dover gestire in prima persona un’emergenza come quella della zona arancio rafforzata, lo vengano a sapere quasi per caso dagli organi di informazione o da qualche chat sui social - ha affermato il capogruppo Fabio Pizzul -. La Regione Lombardia deve mettersi nell’ottica di avere una collaborazione più efficiente e perché no, magari creare anche dei meccanismi di comunicazione che sono assolutamente semplici e gestibili, con i sindaci dei territori della Lombardia".

 

Zona arancione scuro, sindaci protestano: perché Fontana non ci ha avvisati?

“Abbiamo appreso - si legge in una nota che ha preceduto il sit in - dai telegiornali e dai giornali (locali e non) che alcuni comuni della Città Metropolitana di Milano sono stati classificati "arancione scuro/rafforzato" dal Presidente della Regione Lombardia attraverso la sua ordinanza odierna. Nel fare ciò, Attilio Fontana ha pensato bene di informare alcuni capigruppo regionali e non i sindaci dei comuni interessati, benché massime Autorità Locali di Salute Pubblica. Non si tratta solo di uno sgarbo istituzionale. Toccherà ai sindaci applicare - e far rispettare - nei propri territori decisioni che avranno importanti ripercussioni sulla vita di cittadini, famiglie e attività economiche in una fase avanzata della pandemia."

"Riconoscere il ruolo dei Sindaci e dei comuni - prosegue la nota - significa confrontarsi preventivamente e prendere decisioni condivise al fine di spiegare al meglio il senso delle misure adottate, dare forza ai provvedimenti, stemperare la tensione sociale alzando il livello della collaborazione istituzionale per perseguire il bene della comunità, a maggior ragione dopo un anno di fatiche e dolori. Chiediamo rispetto Presidente Fontana! Rispetto, per i nostri cittadini e questi territori”.

Questo l'appello senza simboli di partito firmato dai Sindaci Francesco Vassallo (Bollate), Lorenzo Fucci (Liscate), Riccardo Benvengnù (Binasco), Franco De Gregorio (Truccazzano), Antonio Fusè (Melzo), Silvio Giuseppe Lusetti (Pozzuolo Martesana), Paolo Gobbi (Vignate), Roberta Margherita Rosa Maietti (Rodano), Silvana Cantoro (Casarile), e condiviso da tutti i primi cittadini PD di Milano Metropolitana, rivolto al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo l'ordinanza emanata ieri, lunedì 1° marzo, e non condivisa con le amministrazioni locali, che classifica diversi comuni della Città metropolitana di Milano in fascia "arancione scuro/rafforzato".

Per le stesse ragioni, la non condivisione della decisione con le amministrazioni locali, una delegazione di Sindaci (dei comuni di Liscate, Melzo, Truccazzano, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano) inoltre, si recherà alle ore 12 sotto il Palazzo di Regione Lombardia, nella piazza Città di Lombardia, adiacente via Melchiorre Gioia, a Milano.

Fontana ai sindaci del Milanese: "La collaborazione deve essere costante e rafforzata"

Il presidente Fontana, ha incontrato i sindaci del Milanese presentatisi davanti alla sede di Regione. All'appuntamento era presente anche l'assessore regionale agli Enti locali, Massimo Sertori. "Si è trattato di un confronto utile e pacato - ha spiegato il presidente Fontana, dopo aver ascoltato i sindaci di Liscate, Melzo, Rodano, Truccazzano e Vignate - durante il quale ho spiegato loro di aver comunicato la decisione di ieri sera ai soggetti istituzionali competenti, in primis l'Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Prefetture".  "Ci siamo lasciati - ha concluso Fontana - con la consapevolezza che, anche alla luce della difficoltà del momento, la collaborazione reciproca debba essere costante e per quanto possibile rinforzata".

I sindaci: "Non è così che si collabora a livello istituzionale"

"Non e' cosi' che si collabora a livello istituzionale - spiegano i sindaci del Partito Democratico di Milano Metropolitana - siamo noi i soggetti chiamati a informare e a far rispettare sui nostri territori decisioni che avranno importanti ripercussioni sulla vita di cittadini, famiglie e attivita' economiche. Ci saremmo aspettati una comunicazione da Regione Lombardia e, invece, abbiamo appreso dell'ordinanza attraverso gli organi di stampa". I primi cittadini sono stati ricevuti dal Presidente Attilio Fontana il quale ha precisato di aver avvertito, della decisione, Anci Lombardia, imputando a quest'ultima la responsabilita' di non aver fatto seguire una comunicazione ai Comuni. "Il nostro referente istituzionale e' Regione Lombardia e non l'associazione dei comuni. Peraltro - denunciano i sindaci - alcuni di noi erano in contatto con ATS, vista la situazione sul territorio, che ci aveva rassicurato sull'improbabilita' di cambi di colore. Questa e' la prova, ancora una volta, di uno scarso coordinamento tra articolazioni regionali: il braccio destro non si parla con il braccio sinistro" concludono. Al presidio in Regione Lorenzo Fucci di Liscate, Antonio Fuse' di Melzo, Roberta Maietti di Rodano, Franco De Gregorio di Truccazzano, Riccardo Benvegnu' di Binasco, Paolo Gobbi di Vignate, una piccola delegazione rispetto ai 70 primi cittadini che hanno firmato una lettera con un appello per il governatore.







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