Milano
Zona gialla: per Milano 269 mln di euro in più, ma è una "mezza ripartenza"
Per bar e ristoranti senza spazi all’aperto (il 50%) non cambia nulla. Ci sarebbero stati almeno altri 71 milioni di euro
Zona gialla: per Milano 269 mln di euro in più, ma è una "mezza ripartenza"
Il probabile ritorno alla zona gialla – ma in versione “rafforzata” con ancora lo stop per bar e ristoranti che non dispongono di spazi all’aperto (costretti, quindi, a proseguire solo con asporto e delivery) – porterà i ricavi complessivi delle attività commerciali e dei pubblici esercizi a 1 miliardo e 91 milioni di euro: il 70,8% di un valore normale senza Covid. 269,3 milioni di euro in più rispetto alla zona arancione. Ma il recupero sarà soprattutto nel commercio al dettaglio: 197,6 milioni di euro. Solo 71,4 milioni di euro nella ristorazione. E’ la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L’apertura serale all’aperto per i pubblici esercizi non compensa i mancati ricavi delle attività di ristorazione e bar: a Milano per il 50% delle imprese non cambierà di fatto nulla. La zona gialla “tradizionale” (come si è, ad esempio, avuta a febbraio) con la somministrazione al chiuso solo a pranzo, avrebbe invece portato – ha calcolato l’Ufficio studi – almeno altri 71 milioni di euro in più (71,2).
“Quella che tutti chiamano ripartenza – commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – sarà, dal punto di vista economico, soltanto una mezza ripartenza. Il maggior movimento delle persone, il riavvio di cinema, teatri, sale da concerto costituiranno, ovviamente, importanti elementi d’aiuto, ma non capiamo perché ciò che era consentito a febbraio non lo è più a maggio in una situazione mutata per i migliori dati epidemiologici e il progresso della campagna vaccinale. Con la zona gialla ‘rafforzata’ si crea è crea, nel commercio, una discriminazione fra imprese che va al più presto corretta. Così come è naturale che la parziale ripresa di attività serali debba anche consentire un meccanismo di coprifuoco meno rigido”.
“La ripartenza ridimensionata – prosegue Barbieri – emerge anche da altri segnali decisamente preoccupanti come il rischio rinvio del Salone del Mobile. La ricaduta sull’indotto, ma in generale anche sulla fiducia, sarebbe pesantissima”.